Comune di Pessina Cremonese – (CR)

Informazioni

  • Codice Catastale: G504
  • Codice Istat: 19070
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 693
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 22.10
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Le numerosi località storiche che compongono l’attuale territorio comunale di PESSINA CREMONESE hanno avuto per lungo tempo un reggimento indipendente; Monticelli Ripa d’Oglio (già Montesello Nuovo) e Villarocca (già Rocca, per via dei resti dell’antico castello dei Dovara, dove si rifugiò Corradino di Svevia nel 1269) erano in passato due centri di grande importanza per la posizione strategica a controllo del fiume Oglio e per la presenza del porto commerciale.

Nel 1451 Monticelli Ripa d’Oglio e Stilo de’ Mariani sono elencati nei documenti tra le ville non soggette alla giurisdizione di Cremona, mentre Sant’Antonio d’Anniata è incluso, col nome di Villa Daniata, fra le terre del cremonese, ma dotate di privilegi fiscali (e dipendente dal monastero dei frati-ospitalieri di Sant’Antonio di Cremona).

Tra il 1562 e il 1634 tutti i borghi sono dei Comuni rurali indipendenti nel Contado Cremonese (Villa Rocca risulta unita a Quadri nel 1751). Curiosamente Ca’ de’ Ferrari è composto da un’unica cascina nella quale vivono 56 persone: le funzioni di console e cancelliere sono svolte da un unico abitante residente, mentre Monticelli è amministrato da un cancelliere, un console e un tesoriere tutti eletti dai monaci benedettini-olivetani del monastero della Santissima Annunciata di Cremona, nel frattempo divenuti proprietari di quasi tutto il territorio comunale grazie al lascito del cardinale Gambara.

Dal 1757 Ca’ de’ Ferrari viene definitivamente aggregato al Comune di Monticelli, mentre la comunità di Sant’Antonio d’Anniata sarà da quel momento considerato parte del Comune di Pessina.

Un decreto napoleonico del 14 luglio 1807 (attuato solo nel 1810) decide l’ accorpamento di Villarocca, Pieve Terzagni, Castelnuovo del Vescovo e Monticelli Ripa d’Oglio nell’unica Mairie denominata PESSINA. Stilo de’ Mariani verrà assegnato invce al Comune di Cappella de’ Picenardi.

Dopo la caduta del regime napoleonico, dal 1816 tutte le località tornano ad essere Comuni autonomi del distretto IX di Pescarolo; dal 1853 una nuova riorganizzazione vedrà Pessina e le località limitrofe confluire nel distretto V di Piadena. Solo dal 1 gennaio 1868 tutte le attuali frazioni, con un nuovo decreto del re d’Italia Vittorio Emanuele II, saranno uniti al Comune di Pessina Cremonese (che nell’occasione adotta il determinante “ed Uniti”).

Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

sito istituzionale del Comune di Pessina Cremonese ed Uniti.
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Campo di cielo, al castello di rosso torricellato di uno, merlato alla guelfa, aperto e torricellato del campo fondato su pianura di verde, accostato, nel canton destro del campo, da tre spighe d’oro, annodate al gambo. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
campo di cielo

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di colore azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento, e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento: “COMUNE DI PESSINA CREMONESE”. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    30 Agosto 1952