Comune di Pau – (OR)

Informazioni

  • Codice Catastale: G379
  • Codice Istat: 95040
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 309
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 14.08
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

L’origine di Pau è forse romana, come testimoniano ritrovamenti di embrici, vasi, monete e tracce di antiche costruzioni in varie località, tra cui sa Telluri. Il nome stesso deriverebbe dal latino pagus (villaggio).

I numerosi siti archeologici del territorio e le officine per l’estrazione e la lavorazione dell’ossidiana, testimoniano la presenza dell’uomo nel territorio fin dai tempi più antichi. Nelle località Su Pizzu de sa Campana, presso la chiesetta di Santa Prisca, si trovano le vestigia di un antico villaggio.

Nel Medioevo appartenne al Giudicato di Arborea, e fece parte della curatoria di Parte Usellus. Alla caduta del giudicato (1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano, e alla definitiva sconfitta degli arborensi (1478) passò sotto il dominio aragonese e fu incorporato nell’Incontrada di Parte Montis, occupato dalle truppe del feudatario di Quirra, Berengario Bertran Carroz, che sposando Eleonora Manriquez ne ottenne ufficialmente dal re il controllo fino all’estinzione dei Bertran Carroz nel 1511.

Nel 1603 fu incorporato nel marchesato di Quirra, feudo prima dei Centelles fino al 1670, poi dei Català e infine (dal 1766) degli Osorio de la Cueva. Il paese fu riscattato agli ultimi feudatari nel 1839, con la soppressione del sistema feudale.

Il villaggio è citato già nel Condaghe di Bonarcado ed in vari documenti del Codex Diplomaticus Sardiniae tra cui nell’atto di pace tra Eleonora d’Arborea e Giovanni d’Aragona del 1388. Inoltre compare nel fra le parrocchie di Usellus che nella metà del secolo XIV versano le decime alla Curia Romana e anche nella Chorographia sardiniae di Fara, che è degli anni 1580 – 1589.

Il territorio è per la maggior parte occupato da pascoli, ma non è difficile individuare anche oliveti, mandorleti, vigneti e zone completamente occupate da ciliegi.

 

Lo stemma viene concesso con Dpr del 31 maggio 1999 e si blasona: “Di azzurro, alla quercia d’oro, sradicata nella campagna erbosa di verde, a tre pernici, variopinte al naturale, ferme in punta, una accanto all’altra. Ornamenti esteriori da Comune”.

Il riferimento delle tre pernici potrebbe essere alla selvaggina della zona ancora piuttosto ricca di possibilità di vita per la fauna selvatica. La quercia potrebbe fare riferimento alla ricchezza rappresentata dai prodotti di questa essenza da sughero.

Il gonfalone è stato concesso con lo stesso decreto e si blasona: “Drappo di giallo…” e riprende proprio l’oro della quercia.

 

Note di Bruno Fracasso

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo araldico


“Di azzurro, alla quercia d’oro, sradicata nella campagna erbosa di verde, a tre pernici, variopinte al naturale, ferme in punta, una accanto all’altra. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
campagna, erboso, fermo, in punta, pernice, quercia, sradicato, una accanto all'altra, variopinto

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico


“Drappo di giallo…”

Colori del gonfalone: giallo

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    31 Maggio 1999