Comune di Monterubbiano – (FM)

Informazioni

  • Codice Catastale: F614
  • Codice Istat: 44047
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2432
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 32.14
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il Paese sorge su una collinanella valle dell’Aso e ha origini antichissime, come testimoniano numerosi reperti di epoca Picena e soprattutto Romana, secondo la tradizione infatti nel 268 a.C. divenne una importante colonia di Roma col nome di URBS URBANA o, più probabilmente MONS RUBIANUS, dal nome della gens Rubia, un membro della quale ebbe in assegnazione un ampio fondo agricolo nella zona (come testimonierebbe il suffisso aggettivale “–anus”) in periodo tardo imperiale.

Venne saccheggiata e distrutta dai Goti nel V secolo e risorse per opera dei benedettini dell’abbazia di Farfa, che ebbero in feudo il territorio.

Nell’ XI secolo è nominata come URBIANO, mentre dal XII è libero Comune, con propri Statuti e ordinamento consolare, in contrasto con la vicina Fermo, che non riuscirà praticamente mai ad annetterla al suo già vasto territorio e che la considererà, giocoforza, un alleato nelle epoche successive.

Al 1443 risalgono le mura urbane fatte erigere dal nuovo signore, Francesco Sforza; in questo periodo si denomina MONTE ROBIANO.

Dal XVI secolo al 1797 farà parte dello Stato Pontificio.

Lo stemma del Comune è troncato, solitamente viene rappresentato in forma aulica e ripreso da un famoso cofanetto in legno, decorato da Pietro Alemanno alla fine del XV secolo. L’arme mostra uno scudo a testa di cavallocon un monte (“mons”) di tre colli di smalto rosso (“rubeus”) nel campo superiore d’argento, dal quale escono due rami vegetali (robbia?), e un “fasciato di rosso e d’argento” nel campo inferiore. Le fasce argento sono spesso decorate con delle linee orizzontali leggermente sinuose a simboleggiare le acque dell’Aso, anche se non proprio corretto tecnicamente (1).

Nel gonfalone lo stemma è accompagnato da un serto fiorito e da un nastro d’argento che riporta la prima parte del distico URBS URBANA VOCOR MEA GENS URBANA VOCATUR [ARMA INIMICA POTENS FULMINE PELLO IOVIS], che secondo lo storica Lodovico Laurenzi è ripreso da una lapide un tempo posta nella distrutta chiesa di San Basso, e oggi presso palazzo Brancuccio.

Con l’Unità d’Italia viene distaccato il territorio della vicina Moresco, eretto in Comune indipendente, che viene nuovamente unito a Monterubbiano nel 1869;dal 26 giugno 1910 con Decreto del Re d’Italia, Moresco torna ad essere Comune autonomo come attualmente.

(1): per la nostra illustrazione ci siamo ispirati all’originale in pietra posto sulla casa municipale.

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DEI NOMI GEOGRAFICI ITALIANI. TEA. Torino 1990
Persi-Mangani (a cura di), NOMI DI PAESI. Storia, narrazioni e identità dei luoghi marchigiani attraverso la toponomastica. Il Lavoro Editoriale. Ancona 2005.
Garulli E. LE FAMIGLIE NOBILI DI MONTERUBBIANO NEL 1621. Dal cofanetto crivellesco esistente nel Museo Comunale. In “Rivista araldica” VI-IX 1948.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
argento, rosso
Partizioni:
troncato

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo di rosso ai due pali di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: palato
Profilo Araldico

“drappo di bianco allo stemma comunale centrato, con il nome del Comune in lettere maiuscole di rosso su due righe collocate soprae sotto lo stemma…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune