Comune di Montecarlo – (LU)

Informazioni

  • Codice Catastale: F452
  • Codice Istat: 46021
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 4538
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 15.59
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Saccheggiata e messa a ferro e fuoco VIVINAIA (1331) ad opera dell’esercito fiorentino in ritirata dopo il vano assedio di LUCCA, gli abitanti di quel Comune, cresciuto attorno all’antichissima villa (sec.XI) dei Marchesi di Tuscia e della Contessa Matilde, cercarono rifugio sul culmine della collina montecarlese, presso la rocca del CERRUGLIO, dove qualche anno prima (1328) s’erano asserragliate le ottocento lance ribelli all’imperatore LUDOVICO IL BAVARO.

Qui, con l’appoggio e lo stimolo del principe CARLO DI BOEMIA (il futuro imperatore CARLO IV), il governo lucchese cominciò la costruzione di quel borgo, cinto di mura e presidiato da una fortificazione a base triangolare, facente perno sul MASTIO e chiusa da due torri, probabilmente già appartenenti all’antico CERRUGLIO.
In onore del principe boemo (figlio del re Giovanni e nipote di ARRIGO VII) il nuovo BORGO – CASTELLO venne chiamato MONS CAROLI, il monte di CARLO. Le opere di fortificazione del borgo, sostenute interamente dai LUCCHESI, furono compiute fra il 1333 ed il 1339.

Con la conquista di Lucca da parte dei Pisani (1342), Montecarlo divenne il centro d’una importante Vicaria di confine, gestita direttamente dal Comune di Pisa. Nel 1374, alla riconquista della libertà di Lucca, dopo il periodo di dominazione pisana, Montecarlo divenne capoluogo della vicaria di VALLERIANA ed ivi risiedettero, salve poche eccezioni, i Vicari lucchesi. In questo periodo (1393 – 1400), ad opera del Maestro LANFRANCO da Como, furono in gran parte rifatte le due torri collegate al MASTIO e tradizionalmente note coi nomi di TORRE DELL’APPARIZIONE (verso LUCCA) e Torre di Santa Barbara (verso PESCIA).

Data la sua straordinaria importanza strategica, sin dalla fondazione, Montecarlo fu teatro delle lotte fra Pisani, Fiorentini e Lucchesi, per il dominio della Valdinievole e della Lucchesia.

Nel 1437 Montecarlo fu conquistato da Francesco SFORZA, futuro Duca di Milano ed allora Capitano Generale della LEGA capeggiata da FIRENZE contro LUCCA e i VISCONTI: da allora il Castello fece sempre parte dello Stato Fiorentino, sino all’unità nazionale. COSIMO I, secondo Duca di Firenze, si propose di fare di Montecarlo un munitissimo avamposto del dominio fiorentino: coi suoi ingegneri militari progettò e costruì la parte della Fortezza più vicina al paese, predispose ulteriori grandiosi lavori di fortificazione, visitò ripetutamente la Rocca sorvegliando personalmente l’esecuzione dei lavori intrapresi.

Poi, cresciuta l’importanza delle artiglierie e conseguentemente vanificata ogni strategia basata sulla difesa passiva, domate ormai Pisa e Siena e considerata inoffensiva la pacifica Lucca, assorbita nei suoi traffici e difesa dalle sue risorse mercantili, i Sovrani toscani abbandonarono lo Stato fiorentino e i progetti iniziali di difesa dello stato fiorentino, almeno in questo.

Da allora Montecarlo andò incontro ad una lenta ma inesorabile decadenza, finchè nel 1775 i LORENA smilitarizzarono la Fortezza e l’abbandonarono al suo destino.

Tratto dal sito della Pro Loco di Montecarlo

Come ha dimostrato Luigi Borgia in un saggio del 1989, l’insegna della comunità di
Montecarlo era costituita da un drappo azzurro con quattro segmenti di catena
d’argento, moventi dagli angoli e uniti al centro da un anello.
Tuttavia, al tempo dell’Unità d’Italia, Luigi Passerini aveva espresso il parere che tale
insegna fosse stata adottata per errore, ritenendo che si trattasse dell’arme di un
podestà della famiglia fiorentina degli Alberti, del tutto identica. Lo stesso Passerini
auspicava che Montecarlo adottasse «il più vero stemma», ovvero «la pantera d’oro,
armata di stocco e rampicante nel campo azzurro, [che] rammenta la bella difesa che i
soldati di Castruccio duca di Lucca fecero in questo luogo, di cui eransi impadroniti
dopo la morte di lui». Auspicio che venne messo in pratica dal Municipio nel 1891,
non senza polemiche come narrano le cronache, nonostante il parere positivo di
Goffredo di Crollalanza.
Tale stato di fatto venne sancito dal riconoscimento ufficiale con DPR in data 22
novembre 1984. Lo stemma, blasonato «D’azzurro, al leopardo illeonito d’oro,
impugnante con la zampa destra la spada d’argento, posta in palo», completato dagli
ornamenti esteriori da Comune, è posto nel gonfalone al centro di un drappo bianco.
Nel 2010 il Consiglio Comunale ha deciso di adottare una nuova bandiera, con «la
volontà di recuperare l’antico e per molti autentico stemma del nostro borgo» – si
legge nel comunicato stampa a firma del sindaco – e «con il supporto dei più illustri
storici e cultori della storia […], abbiamo ideato questa unione di passato e presente
dove la nostra pantera con spada è incastonata dalle catene degli Alberti».
Per completezza riferiamo anche di un gonfalone scaccato d’oro e d’azzurro, che per
un certo periodo (non specificato) avrebbe rappresentato il popolo montecarlese,
come riferisce Gian Piero Pagnini.
(note araldiche a cura di Michele Turchi)
Bibliografia:
– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864, pp. 168-169.
– L. Borgia, Brevi note di araldica e di sigillografia dei Comuni della Provincia di Lucca, in «Actum Luce», anno
XVIII, n. 1-2 (1987), pp. 34-36.
– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni, Firenze 1985, p. 401.
– «Il Tirreno», Cronaca di Lucca, 22 agosto 2010.

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, al leopardo illeonito d’oro, impugnante con la zampa destra la spada d’argento, posta in palo. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
leopardo, spada, zampa
Attributi araldici:
illeonito, impugnante, posto in palo

Gonfalone ridisegnato


Fonte: www.radicedidue.com/Toscana

Disegnato da: Bruno Fracasso

Fonte: www.radicedidue.com/Toscana

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma comunale con la iscrizione centrata in argento: Comune di Montecarlo. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto bianco con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”

Colori del gonfalone: bianco
Profilo Araldico

“Drappo di azzurro un drappo azzurro con quattro segmenti di catena d’argento moventi dagli angoli e uniti al centro da un anello caricato dal leopardo illeonito d’oro, impugnante con la zampa destra la spada d’argento, posta in palo…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Michele Turchi

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
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Note bandiera

Bandiera in uso

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune