Città di Monte Sant’Angelo – (FG)

Informazioni

  • Codice Catastale: F631
  • Codice Istat: 71033
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 13221
  • Altitudine: 830
  • Superficie: 242.80
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Monte Sant’Angelo è una nota località turistica del Gargano, in mezzo alle foreste, celebre soprattutto per il santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal) meta di pellegrini cristiani fin dal Vi secolo.

 

La città si è sviluppata intorno all’XI secolo, ma l’insediamento risale ad almeno cinque secoli prima, secondo la tradizione un certo Elvio Emanuele, ricco proprietario e signore del Monte Gargano, aveva smarrito un toro di sua proprietà. Dopo vari giorni di ricerca lo trovò inginocchiato all’interno di una spelonca quasi inaccessibile. Vedendo l’impossibilità portarlo via da quella grotta, scoccò una freccia con l’intenzione di ucciderlo ma questa, inspiegabilmente, tornò indietro, ferendolo. L’uomo rimase assai turbato dell’accaduto e raccontò il tutto al vescovo di Lorenzo Majorano, vescovo di Siponto, il quale considerandolo un segno della collera divina ordinò ai fedeli tre giorni di penitenza. Al terzo giorno, l’8 maggio del 490 apparve al vescovo l’arcangelo Michele e gli ordinò di dedicare la grotta al culto cristiano in suo nome. Dopo questa prima apparizione (detta del Toro) l’Arcangelo si manifestò al vescovo Maiorano ancora ne 492 e nel 493.

 

Nel VII secolo i Longobardi, particolarmente devoti al culto dell’arcangelo, elevarono la grotta a loro santuario nazionale che, attraverso il tratto garganico della Via Francigena o Francesca divenne un importante centro di pellegrinaggio, soprattutto per coloro che intraprendevano il viaggio da e per la Terrasanta.

 

La grotta venne saccheggiata dai Saraceni nell’871. Restaurata, dal X secolo divenne una meta obbligata per i Crociati diretti in Palestina (allora detta “Siria”).

 

Tra il 1086 e il 1105 si sviluppò il centro urbano, che divenne città capitale di un vasto possedimento normanno, creato da Enrico, figlio di Roberto conte di Lucera e che comprendeva l’intero territorio del Gargano.

 

Nel 1177 Guglielmo II re di Sicilia dona alla sua giovane moglie, Giovanna d’Inghilterra, Monte Sant’Angelo definendolo nel documento di donazione “Honor Montis Sancti Angeli”.

 

Nel 1401, il Comune si fregia del titolo di Città concesso tramite la bolla “Rerum omnium” di Bonifacio IX.

 

Nel 1466 la città fu concessa, insieme e San Giovanni Rotondo e Trani, dal re Federico I di Napoli, al condottiero Giorgio Castriota, detto Skanderberg, che aveva difeso l’Albania dagli Ottomani.

 

Nel XVI secolo Monte Sant’Angelo entrò a far parte del Regno di Napoli. Il disastroso terremoto del 1646 causò la distruzione di Monte Sant’Angelo. Mentre, secondo la tradizione, durante l’epidemia di peste del 1656 l’Arcangelo si sarebbe manifestato nuovamente al vescovo Giovanni Alfonso Puccinelli operando miracoli.

 

Lo stemma della città in uso, adottato con lo Statuto Comunale, con delibera n. 8 del 22 marzo 2013, si blasona: “D’azzurro, inquartato dal filetto in croce d’argento, al primo e al quarto alla figura di San Michele arcangelo in atto di minacciare con la spada il diavolo tenuto con una catena; al secondo e al terzo alla croce greca d’argento”.

 

La figurazione è, evidentemente, in riferimento al santo patrono locale, associato a due croci “greche” simboliche della religione cristiana e del ruolo svolto dalla località durante le Crociate.

 

Prima dell’attuale lo stemma aveva, sempre in campo azzurro, una croce d’argento (oggi ridotta in filetto, cioè sottilissima) accantonata, nel primo e nel quarto dalla figura dell’arcangelo; nel secondo e nel terzo da una croce patente (o gigliata) d’oro, anziché d’argento come al presente.

 

Il Gonfalone consiste in un drappo di colore bianco, ornato di ricami di argento e caricato dello stemma sopra descritto, con l’iscrizione, al centro, in argento “Città di Monte Sant’Angelo”. Il titolo civico venne concesso nel 1401 da papa Bonifacio IX

 

La città è gemellata con numerose altre località, tra le quali la più prestigiosa è certamente Mont-Saint-Michel, il celebre santuario normanno (dal 2010). Oltre a questa località: San Michele Salentino dal 2007; Vallecorsa dal 2009; Alberobello, Andria, Assisi, Bari, San Giovanni Rotondo dal 2013.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Felice Scirpoli

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, inquartato dal filetto in croce d’argento, al primo e al quarto alla figura di San Michele arcangelo in atto di minacciare con la spada il diavolo tenuto con una catena; al secondo e al terzo alla croce greca d’argento”.

D.C.C. n. 8 del 22 marzo 2013

Colori dello scudo:
azzurro
Partizioni:
inquartato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco al palo tricolorato di verde, di bianco e di rosso a destra e al palo di azzurro e di bianco a destra…”

Colori del gonfalone: bianco

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    4 Febbraio 1935