Comune di Monte San Giovanni in Sabina – (RI)
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Informazioni
- Codice Catastale: F619
- Codice Istat: 57043
- CAP: 0
- Numero abitanti: 772
- Altitudine: 0
- Superficie: 30.70
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia dello stemma e del comune
Nel territorio di Monte San Giovanni in Sabina, è stato reperito un vasto complesso insediativo costituito da abitati di capanne distribuite su terrazzi, in parte regolarizzati artificialmente, da probabili luoghi di sepoltura e di culto indiziati dalla presenza di grotticelle e inghiottitoi.
Tra i reperti raccolti, anse e ciotole con decorazione “appenninica”.
La prima notizia dell’esistenza del castello di Monte San Giovanni è abbastanza tarda ed è contenuta in un contratto di vendita del 1240 conservato presso l’Archivio di Stato di Rieti. In questo anno Giovanna de Radolfis, ultima discendente della consorteria del Camponeschi, vendette a Napoleone Orsini i castelli di Poggio Perugino, di Monte San Giovanni, di Montenero e delle Macchie, oggi scomparso, insieme al giuspatronato su di un quarto della chiesa o abbazia di S. Maria de Monte, che era situata nei pressi di Castiglione di Cottanello.
Quando gli Orsini acquistarono tutta questa area l’insediamento era dunque ormai completato.
I castelli di Monte San Giovanni, di Poggio Perugino e di Montenero esistono ancora; l’unico ad essere scomparso è il castello delle Macchie.
L’opera di conquista agraria e di riorganizzazione territoriale era stata compiuta dai Camponeschi, una consorteria di cui conosciamo poco o nulla, ma che era stata particolarmente attiva tra X e XII secolo nelle aree in quota dei Monti Sabini, da Castiglione di Cottanello fino a Casaprota, per poi scomparire rapidamente senza lasciare molte tracce.
Restano dunque nell’ombra, i dettagli della fondazione di Monte San Giovanni, anche se non sembra inverosimile fissarne la nascita in periodi non molto lontani da quelli dei castelli vicini.
A questo periodo di forte spinta verso la conquista di nuove terre risalgono con molta probabilità i terrazzamenti che impedivano il dilavamento dei terreni e che ancor oggi caratterizzano il paesaggio della zona, come un retaggio del passato costituisce anche la Mola, il vecchio mulino mosso dalla forza idraulica sul torrente Canera.
Monte San Giovanni divenne gradualmente il centro principale degli Orsini in questa zona. La potente famiglia baronale romana estese il suo dominio ad un gran numero di altri castelli.
Monte San Giovanni rimase in possesso degli Orsini fino agli inizi del XVII secolo, quando tornò alla camera apostolica, che nella seconda metà del Settecento ne concesse in enfiteusi i beni camerali dapprima ad Adriano Antoniazzi Tomassi e successivamente ad Antonio Flavi.
Nel tempo molte altre chiese o cappelle presenti nel territorio di castelli o di villaggi abbandonati furono unite alla parrocchia di S. Giovanni, divenuta progressivamente la più importante del territorio e dipendente dal vescovo di Rieti.
Lo stemma precedentemente in uso, descritto nello statuto comunale, vedeva uno scudo di azzurro con la figura di San Giovanni color argento tenente un calice in mano, mentre il gonfalone era un drappo partito di bianco e di azzurro.
Lo stemma attualmente in uso riporta, invece, su sfondo argento, un’aquila in volo con le ali spiegate e le zampe legate con una catena spezzata in due parti e accompagnata da tre cime di verde fondate in punta.
Il gonfalone rimane un drappo partito di bianco e di azzurro.
Note di Bruno Fracasso
Liberamente tratte dal sito istituzionale del Comune
Stemma Ridisegnato
Disegnato da: Bruno Fracasso
Fonte: Giancarlo Scarpitta
Fonte: Comune di Monte San Giovanni in Sabina
Stemma Ufficiale
Logo
Altre immagini
Stemma precedentemente in uso come da decreto di concessione
“D’azzurro all’effige di San Giovanni, posta in maestà, vestito d’argento, aureolato d’oro e impugnante con la sinistra un calice dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune”.
Stemma precedentemente in uso come da decreto di concessione
“D’azzurro all’effige di San Giovanni, posta in maestà, vestito d’argento, aureolato d’oro e impugnante con la sinistra un calice dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune”.
Profilo araldico
Lo stemma in uso è quello stabilito dalla delibera del Consiglio comunale.
Gonfalone ridisegnato
Disegnato da: Bruno Fracasso
Fonte: Giancarlo Scarpitta
Gonfalone Ufficiale
Altre immagini
Gonfalone precedentemente in uso.
Gonfalone precedentemente in uso.
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune