Comune di Missaglia – (LC)

Informazioni

  • Codice Catastale: F248
  • Codice Istat: 97049
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 8555
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 11.46
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il nome di questo Comune della Brianza deriva probabilmente dal tardo latino volgare “massa” da intendersi come “fondo agricolo” e ha dato origine ai vari MASSALIA, MASALIA, MASSARIA, MASSAIA e MASSAGLIA che compaiono nei documenti storici.

Sede della pieve dedicata a San Vincenzo con dipendenze in un vasto territorio di “vici” (plurale di Vicus) MASSALIA faceva parte delle dodici Pievi (con Vimercate, Galliano, Seveso, Incino, Garlate, Brivio, Asso, Oggiono, Agliate al di qua e al di là dal Lambro, Desio) che appartenevano al Contado antichissimo della Martesana. È di questo periodo il primo documento ufficiale dell’anno 835.

A lungo contesa tra le famiglie dei Bariano e quella dei Pila pervenne poi ai Pirovano, dell’antica nobiltà lombarda; nel 983 Landolfo Pirovano, arcivescovo di Milano, nomina uno dei suoi fratelli “Capitaneum” del castello, i Pirovano riusciranno a permanere in Missaglia fino a tempi recenti: Felice Pirovano fu Sindaco del Comune nel 1960.

Dal 1491 Ludovico il Moro, Duca di Milano, unì Missaglia nel “feudo delle Quattro Pievi”, che assegnò al suo segretario Bartolomeo Calchi.

Gli Spagnoli concessero la signoria a Gerolamo Trebbia, i cui discendenti ne manterranno il possesso fino al 1647.

Nel corso del XVI secolo il feudo fu acquistato da don Paolo Giuseppe Sormano (ufficialmente dal 13 agosto 1648) al prezzo di “lire cinquanta per ciascun focolare presente nel feudo” la cui famiglia ne mantenne il diritto fino alla soppressione dei feudi nel 1796.

In seguito alla pace di Utrecht (1713-15) alla “guerra di successione spagnola”, l’intero territorio della Lombardia passò all’impero austriaco. Durante il regno di Maria Teresa d’Austria, tutta la zona dello Stato di Milano venne suddivisa in otto province, tra cui quella di Como, che comprendeva Missaglia.

Nel 1796, sugli esiti della Rivoluzione Francese venne integrata nella Repubblica Transpadana (poi Cisalpina). Con l’annessione del Regno Lombardo-Veneto al Regno d’Italia dal 1860, “le strutture comunali non subiscono mutamenti se non formali: la vecchia deputazione comunale assunse il nome di Consiglio Comunale, mentre per il primo deputato nacque la nuova qualifica di Sindaco. Missaglia ebbe il suo primo Sindaco nella figura di Francesco Valcamonica, più volte rieletto fino al 1902”.

Lo stemma attualmente adottato dal Comune è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica del 4 giugno 1986, dove si blasona: “Bandato d’oro e d’azzurro, al leone di rosso, attraversante” anche se spesso viene utilizzato lo stemma precedente, che si presentava “D’oro a tre bande di rosso, al leone di nero attraversante sul tutto” versione censita dal blasonista G.P. Corti nel 1918.

Lo stemma concesso riprende quello riportato sullo Stemmario Cremosano del XVII secolo, conservato presso l’Archivio di Stato di Milano.

Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
Corti G.P. STEMMI COMUNALI LOMBARDI, in “Rivista Araldica”, Roma, anno XVI n.61, 20 febbraio 1918.
Foppoli M.-Mezzera V. STEMMARIO LECCHESE. Gli stemmi dei Comuni della Provincia di Lecco. Cattaneo, Oggiono 2005.

CONTRA

Per tradizione si ritiene che il toponimo del capoluogo del Comune soppresso di Contra voglia significare “luogo opposto, situato di fronte [ad un altro]” per la posizione del borgo in opposizione ai centri abitati di Missaglia e di Barriano.

Il Comune faceva risalire la sua autonomia a prima del 1412, anno nel quale il “Procuratore” fu riconosciuto dal Duca di Milano Filippo Maria Visconti, assieme a quelli di Missaglia, Tegnoso, Missagliola e Cascina Albareda.

Nel 184° il Comune venne soppresso e unito a quello di Maresso e nel 1928 a quello di Missaglia (assieme a Lomaniga).

Nel 1946 il Comune presentò istanza al Governo della Repubblica per tornare indipendente ma non venne accettata.

Aveva un proprio stemma, derivato da quello degli antichi feudatari, i conti Sormani-Andreani, che si presentava: “Partito d’argento e di nero, a due fasce dell’uno nell’altro, accompagnate da tre crocette di rosso, inchiavate, poste a banda” lo stemma venne regolarmente concesso con Regio Decreto del 7 ottobre 1900.

Note di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Stemma Ridisegnato


L'ideatore è: Marco Foppoli

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini







Profilo araldico


“Bandato d’oro e di azzurro al leone di rosso. Ornamenti esteriori di Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro, oro
Partizioni:
bandato

Gonfalone ridisegnato


L'ideatore è: Marco Foppoli

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico


“Drappo di rosso…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    4 Giugno 1986