Comune di Magnacavallo – (MN)

Informazioni

  • Codice Catastale: E818
  • Codice Istat: 20029
  • CAP: 46020
  • Numero abitanti: 1696
  • Nome abitanti: magnacavallesi
  • Altitudine: 11
  • Superficie: 28.23
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Se l’interpretazione più accreditata è quella che fa derivare il nome attuale dalla locuzione latina “Magna cava vallis”(grande e profonda valle), la più folcloristica è quello ripresa dallo scudo (parlante) del Comune: si dice che Guerrino detto il Meschino, leggendario protagonista dell’omonimo romanzo, cavaliere dell’Imperatore di Costantinopoli, giunto in questa pianura, sarebbe sceso da cavallo per riposarsi all’ombra di un albero e avrebbe detto: “Magna Caual che l’erba la cress!”. A supporto di questa tesi alcuni riportano il fatto che esiste tuttora un “Prà Guerin”.

Non mancano anche interpretazioni legate a patronimici romani. Alcune fonti poi propendono per la derivazione dalla famiglia nobile dei Magnocavalli o Magnacavallo, imparentata con Margherita di Monferrato, moglie di Federico II Gonzaga, che aveva possedimenti in questo territorio.

Verso la metà del 1.000 fu sotto il dominio di Matilde di Canossa che, quando morì, lasciò tutto alla Chiesa e questo fu la causa di altre gravi e aspre lotte tra il Papato e l’Impero. Nel 1117, vi fu il terremoto in Lombardia e in seguito vi furono una serie di alluvioni e solo dopo la bonifica e il taglio di alcune foreste questo territorio rinacque seguendo le vicissitudini della città di Mantova, da Repubblica a Signoria e fino alla reggenza della famiglia Gonzaga.

Già a metà del XVI secolo è attestata la presenza di piccolo oratorio pubblico intitolato a San Ludovico, Re di Francia. A seguito dell’incremento demografico, nel 1603 l’oratorio divenne parrocchia sotto fra’ Francesco Vescovo.

Nel 1610, venne costruita la chiesa dei Santi Pietro e Paolo apostoli, a cui fu affiancata la torre campanaria.

Nel 1850, risultavano censiti 1294 abitanti e il suo territorio risultava “alquanto paludoso e coltivato a biade e prati”.

Il 3 dicembre 2014 è stata palcoscenico del cosiddetto omicidio di Magnacavallo. Bottura Fausto, di 48 anni, fu brutalmente assassinato dal nipote Bottura Massimo, aiutato dai suoi due amici Armando Esposito e Alessio Magnani. Questi poi cercarono di occultare il cadavere gettandolo nel fiume Po.

Lo stemma, di antica fattura, venne riconosciuto con un decreto del Capo del Governo del 6 novembre 1928, mentre del gonfalone non si ha traccia di concessione né di riconoscimento.

Lo stemma si blasona: «Campo di cielo, al cavallo posto su campagna erbosa, di verde, in atto di abboccare le abbondanti erbe, e sormontato da una stella a sei raggi, d’oro. Ornamenti esteriori di Comune».

 

 

 

Note di Bruno Fracasso

 

 

Sitografia

 

https://comune.magnacavallo.mn.it/contenuti/65502/storia

https://it.wikipedia.org/wiki/Magnacavallo

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Campo di cielo, al cavallo posto su campagna erbosa, di verde, in atto di abboccare le abbondanti erbe, e sormontato da una stella a sei raggi, d’oro. Ornamenti esteriori di Comune”.

Colori dello scudo:
campo di cielo
Oggetti dello stemma:
campagna, cavallo, erba, raggio, stella
Attributi araldici:
abbondante, erboso, in atto di abboccare, posto, sormontato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    6 Novembre 1928