Comune di Lourdes – (65)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

A proposito dell’origine del nome città di Lourdes, oggi nel Dipartimento degli Hautes-Pyrénées (Regione del MidiPyrénées), si narra che, in un epoca molto remota, viveva in Etiopia un’infelice regina di nome Tarbis, che amava, non ricambiata, un uomo, il quale disprezzava il suo amore. Amareggiata Tarbis decise di lasciare il suo paese assieme alla sorella Lorda. Dopo lunghe peregrinazioni le due donne giunsero sulle rive dell’Adour dove la regina fondò una città che prese, da lei, il nome di Tarbes, mentre la sorella si spinse fin sulla riva del Gave, dove fondò Lourdes.

Lo stemma di Lourdes si blasona : « De gueules aux trois tours d’or, ouvertes, ajourées et maçonnées de sable, celle du milieu plus élevée et sommée d’une aigle contournée d’argent, tenant dans son bec une truite du même, à la champagne cousue d’azur, chargée d’une chaîne de six montagnes d’or, posées sur une rivière, ondée d’argent mouvant de la pointe 1»

In italiano : “Di rosso, a tre torri d’oro, aperte e finestrate di nero, quella di mezzo più alta e cimata dall’aquila rivoltata d’argento, tenente nel becco una trota dello stesso, alla campagna cucita d’azzuro, caricata da una catena di sei montagne d’oro, posate su una riviera, ondata d’argento movente dalla punta”.

Lo stemma si riferisce ad un’altra notissima leggenda locale che è ambientata all’epoca di Carlo Magno.

Nel 778 l’imperatore, alla testa della sua armata, sarebbe sceso dalla Germania coi suoi Paladini per combattere in Spagna. Dopo un lungo cammino essi arrivarono presso i monti della zona di Bigorre per assediare il saraceno Mirat, chiuso con i suoi dentro alla fortezza di Mirabel, il quale aveva giurato che non si sarebbe arreso ad alcun mortale. I mori resistettero per molti giorni all’assedio di Carlo, nonostante la fame, la peste, lo scorbuto che tormentavano la popolazione rinchiusa entro le mura.

Ad un tratto, dal cielo scese un’aquila che, sorvolando il castello, lasciò cadere ai piedi di Mirat un’enorme trota che trasportava nel becco. Il capo moro prese la trota, la osservò meditabondo per un poco, quindi la gettò oltre le mura, verso gli assedianti. Vedendo questo l’imperatore immaginò che i cittadini avessero ancora molti viveri, quindi diede ordine di togliere l’assedio. Ma il compagno di Carlo, Turpino vescovo di Puy, ottenne (prima che si levassero le tende) il permesso di andare a parlamentare con Mirat. Resosi conto delle reali condizioni della città, disse ai Mori che il pesce era un segno della volontà divina e propose al comandante il perdono in cambio della resa non al re Carlo, ma alla « Regina del cielo » Maria, che anch’egli come musulmano, onorava come madre di un profeta. Mirat seguì il vescovo a Puy (oggi Puy-en-Velay), dove si convertì e venne battezzato col nome di Lorus (da « rosa » in arabo) nella cattedrale di Nôtre-Dame, tornato alla sua città essa sarebbe stata in seguito conosciuta come la « città di Lorus » :  Lourdes.

Nel XVIII secolo, si alzava uno scudo « d’argento, all’airone (o una cicogna) nero divorante un pesce dello stesso » .

Attualmente lo stemma è accompagnato (talvolta) dal motto: SOUS L’EGIDE DE MARIE (‘sotto l’egida di Maria’) che si riferisce contemporaneamente alla leggenda e al fatto di essere stato il luogo prescelto dalla Madonna per apparire a Bernadette Soubirous, nella grotta di Massabielle, nel 1858.

(1): sull’esatta definizione del blasone di Lourdes il dibattito è tutt’ora aperto.

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, a tre torri d’oro, aperte e finestrate di nero, quella di mezzo più alta e cimata dall’aquila rivoltata d’argento, tenente nel becco una trota dello stesso, alla campagna cucita d’azzurro, caricata da una catena di sei montagne d’oro, posate su una riviera, ondata d’argento movente dalla punta”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
aquila, campagna, montagna, riviera, torre, trota
Attributi araldici:
aperto, caricato, cimato, cucito, finestrato, movente, ondato, posato, rivoltato, tenente

LEGENDA

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