Città di Cuneo – (CN)

Informazioni

  • Codice Catastale: D205
  • Codice Istat: 4078
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 55714
  • Nome abitanti: cuneesi
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 119.88
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il Comune di CUNEO appare dai documenti già costituito nel 1198; qualche tempo avanti le popolazioni soggette al Marchese di Saluzzo provenienti da QUARANTA (oggi San Benigno), BRUSAPORCELLO e da altri centri si ribellarono al loro signore feudale e si riunirono nella località “Pizzo” alla confluenza dello Stura e del Gesso in diocesi di Asti, su di un altipiano a forma di “cuneo”, che ha determinato poi il nome della città, dove prosperava già una comunità di fuggiaschi milanesi, posti sotto la protezione dell’abate del monastero di San Dalmazzo (oggi Borgo San Dalmazzo) e del vescovo di Asti, dichiarandolo Libero Comune.

La città, per la sua posizione strategica, subì numerosi assedi e fu completamente distrutta nel 1210 dalle armate dei marchesi di Saluzzo e di Monferrato che intendevano punire i ribelli. Ricostruita nel 1230, con l’aiuto dei milanesi e degli alessandrini, fu lungamente assediata ancora sette volte, dal 1552 al 1799, come documentato dalle cronache (e testimoniato anche dalle fronde di palma che accompagnano lo scudo dello stemma civico, tipico simbolo di “martirio” e di “gloria militare”).

Dal 1382 la città si sottomise ai Savoia.
I due più celebri assedi si verificarono nel 1691 e 1744. Nel primo le

armate francesi, sotto il comando del generale Foquières, videro la figura del defunto frate Angelo Carletti da Chivasso (1411-1495, beatificato dal papa nel 1753) in volo sopra le mura che si adoperava per deviare le palle dei cannoni sparate sulla città.

Nel 1744 accadde lo stesso durante l’attacco delle armate franco-spagnole di Filippo V di Borbone.

Nel 1763 il Beato Angelo Carletti fu quindi adottato come patrono principale della città di Cuneo.

Lo stemma originario del Comune è: “fasciato d’argento e di rosso” una classica arma di probabile origine vessillare. Il primo esempio monumentale, risalente al secolo XV, si trova presso la chiesa di San Francesco; del 10 dicembre 1377 è il sigillo riportante lo stemma (privo però di smalti) apposto su un atto stipulato tra il Comune di Cuneo, ancora di parte angioina, e Casa Savoia; il 31 gennaio 1569 fu concesso dal duca Emanuele Filiberto di Savoia di inserire un “Capo” molto complesso (vi era riportata praticamente l’arme completa della dinastia), contestualmente alla concessione del titolo di città, quale segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata nell’assedio del 1557, durante il quale i cuneesi offrirono rifugio e salvezza al duca inseguito dai Francesi. La complessità del capo spinse a fargli occupare la metà superiore dello scudo (invece di 1/3 come di prassi) trasformando lo scudo in un “troncato”. Dopo l’Unità d’Italia al posto del “capo” concesso venne adottato un più semplice “capo di Savoia” (di rosso alla croce d’argento).

Con l’ufficializzazione, avvenuta con decreto del Capo del Governo del 28 gennaio 1936, la città ha recuperato il complesso, ma classico, stemma araldico di origine sabauda: “Troncato: sopra inquartato: nel PRIMO e QUARTO partito di Westfalia, che è: di porpora1, al cavallo allegro, inalberato e rivoltato d’argento; e di Sassonia che è: fasciato d’oro e di nero di dieci pezzi, con un crancellino di ruta posto in banda, con l’innesto d’Angria in punta, d’argento, a tre puntali da fodero di spada di rosso, posti 2 – 1; nel SECONDO del Chiablese, che è: d’argento, seminato di plinti neri, al leone di nero, armato e lampassato di rosso, posto sopra il tutto; nel TERZO d’Aosta, che è: di nero al leone d’argento, armato, lampassato ed immaschiato di rosso; sul tutto di Savoia: di rosso alla croce d’argento; sotto: fasciato d’argento e di rosso. Ornamenti esteriori da Città; motto: “FERENDO” su d’una lista disposta sopra la corona ed avvolta a due palme ai lati” (la concessione originale prevedeva anche il “Capo del Littorio” in seguito abolito).

 

Cuneo è gemellata con la città oggi francese di Nizza (Nice), la quale nel 1947 assorbì la parte del territorio della Provincia di Cuneo, in precedenza appartenente alla contea di Nizza, che era rimasta italiana dopo il Trattato di Torino del 1860 (quando il capoluogo e gran parte del territorio erano passati all’Impero Francese di Napoleone III).

(1): abitualmente il Comune rappresenta lo smalto “porpora” del quarto di Westfalia come rosso, non sappiamo se per scelta deliberata, per distinguersi dallo stemma nobiliare, o per accidente.

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p. 283.

Albanese R.-Coates S. ARALDICA CUNEESE. Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo. Cuneo 1996.

Coates S. LO STEMMA DEL COMUNE DI CUNEO: ANALISI E TESTIMONIANZE IN AMBITO CITTADINO in Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, n. 112, 1º semestre 1995, pp. 67-72

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Troncato. Il primo inquartato: 1° e 4° partito di Vestfalia (di porpora allo stallone rivoltato d’argento), Sassonia (fasciato di otto pezzi d’oro e di nero, al crancellino di verde attraversante in banda) innestato in punta di Angria (Angrie: d’argento alle tre else di rosso di oste 1 e 2); 2° di Chiablese (Chablais: d’argento seminato di biglietti di nero, al leone dello stesso, armato e lampassato di rosso); 3° di Aosta (Aoste: di nero, al leone d’argento, armato e lampassato di rosso); sul tutto in cuore, di Savoia moderna (di rosso, alla croce piana d’argento). Il secondo fasciato d’argento e di rosso. Lo scudo è accostato da due fronde di palma e sormontato dalla corona di città accollata da un nastro con il motto FERENDO”.

Colori dello scudo:
argento, nero, oro, porpora
Partizioni:
inquartato, troncato

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di rosso…”

Gonfalone ridisegnato da Pasquale Fiumanò

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione

    Antico diritto. Città del Regno di Sardegna.


    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    28 Gennaio 1936