Comune di Crema – (CR)

Informazioni

  • Codice Catastale: D142
  • Codice Istat: 19035
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 345144
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 34.63
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Secondo la tradizione lo stemma di Crema venne concesso da Guglielmo V “il Vecchio degli Aleramici, marchese del Monferrato, nel 1185 in occasione della ricostruzione della città (di fatto lo scudo è quello della nobile casata monferrina) e formalmente concesso con DPR del 15 febbraio 1939 che, curiosamente, conferma anche il cimiero.

Si blasona: “D’argento al capo abbassato di rosso. Lo scudo sarà sormontato da corona marchionale cimata da elmo con un destrocherio armato posto tra due corna di cervo, impugnante una spada d’argento, con l’elsa d’oro, che taglia il nodo ultimo del corno sinistro”.

 

Sull’origine della città di Crema non ci sono certezze, indeterminatezza che ha alimentato numerose leggende.

 

Il territorio cremasco era circondato in antico dalle acque ed era noto come Insula Fulkerii (Isola Fulcheria) documentato dal 1040 dove il termine ‘Insula’ indicava un lembo di terra compreso tra due fiumi, nello specifico l’Adda e l’antico alveo del Serio, oggi Serio Morto; mentre ‘Fulkerius’ fu probabilmente un nome proprio di persona di origine germanica.

Le acque stagnanti presenti nella valle fluviale dell’Adda erano note anche come Mar Gerundo: dove ‘Mara’significa appunto palude, mentre ‘Gerundo’ deriva da ‘gyrus’, che identifica il meandro fluviale. A nord-est di Crema si trovava un’altra vasta zona paludosa, nota come Moso, di cui oggi rimane una piccola porzione tutelata dal Parco Agricolo del Moso istituito nel 2009. 

 

Secondo una leggenda attestata a partire dal XVI secolo, la fondazione di Crema sarebbe avvenuta il 15 agosto 570 da parte di alcuni abitanti scampati alla furia dei Longobardi, che si sarebbero rifugiati sul dosso, detto dell’Idolo (evidente deformazione di Insula), al centro di questa regione paludosa, corrispondente all’attuale piazza del Duomo, dove decisero quindi di fondare un villaggio, che prese nome dal loro capo Cremete.

 

Altre ipotesi, piuttosto fantasiose, ipotizzano un’abbreviazione del nome della città di Cremona, che sarebbe stata dominate: mentre qualcuno lo riconduce a Cremna, città della Panfilia, i cui abitanti avrebbero fondato la città di Crema quando migrarono in Italia nel 1500 a.C.

Ancora c’è chi ipotizza una derivazione dal verbo latino ‘cremare’ (bruciare), in quanto Crema sarebbe sorta sulle ceneri di un luogo vicino incendiato dai barbari. Infine lo storico cinquecentesco Alemanio Fino fa derivare il toponimo prelatino ‘krema’ (‘negozio’ o ‘mercato’).

 

Il nome di Crema è attestato nel 1074 in un atto in cui viene menzionata come luogo di origine di un tale Rozo. Da questo momento si susseguono una serie di citazioni in cui man mano Crema compare come locus o castrum.

 

Nell’XI secolo era di certo un centro di notevole importanza e assunse sempre maggior peso, nei complessi equilibri tra i comuni lombardi, battendosi per rafforzare la propria indipendenza da Cremona e spostandosi verso l’orbita milanese.

Tutto il XII secolo fu quindi caratterizzato dall’alleanza con Milano e da una forte contrapposizione a Cremona e Lodi.

 

 

Durante la seconda discesa in Italia di Federico I “Barbarossa” (1158-62), l’imperatore aiutato da Cremonesi, Pavesi e Lodigiani strinse d’assedio Crema (dal luglio 1159 al gennaio 1160) che si era ribellata schierandosi con Milano. La città fu rasa al suolo e il Barbarossa vietò la ricostruzione delle architetture difensive.

 

La ricostruzione della città fu possibile solo dopo il 1185 su concessione del Barbarossa e sotto il controllo del suo rappresentante Guglielmo V, marchese di Monferrato, che donò alla comunità le proprie insegne.

 

Il XIII secolo è un periodo molto florido dal punto di vista economico, durante il quale furono realizzate opere di difesa (tra cui le mura e il castello di Porta Serio) e opere di decoro della città come la ricostruzione in forme gotiche del Duomo cittadino (1284-1341).

 

In questi anni anche il comune cremasco fu contraddistinto da lotte interne sia tra nobiltà/borghesia e popolo sia tra fazioni guelfe e ghibelline, che portarono a un indebolimento delle istituzioni comunali. Questa situazione portò ovunque l’instaurarsi delle signorie. Nel 1335, Crema, dopo una breve parentesi sotto il dominio della Chiesa (1322 circa – 1336), si arrese ad Azzone Visconti; finì così la sua autonomia comunale e iniziò un periodo di sottomissione a Milano. A questo periodo risale la costruzione del castello di Porta Ombriano per volere di Bernabò Visconti.

 

Nel 1361 la città fu colpita dall’epidemia di peste, che devastò la città. In questa circostanza iniziò la devozione cremasca nei confronti di san Pantaleone, invocato per liberare la città dalla malattia e da quel momento venerato come patrono della città, il 10 giugno, giorno in cui tradizionalmente finì l’epidemia.

 

A seguito della morte di Gian Galeazzo Visconti (1402), a Crema, dopo un breve intermezzo di lotte interne, si affermò la signoria locale dei Benzoni: prima con i fratelli Bartolomeo e Paolo (1403-5) e poi con il loro cugino Giorgio (1402-23). Si trattò di una signoria debole tant’è che durò solo vent’anni dopo i quali la città tornò sotto il diretto controllo milanese.

 

Nel frattempo la rivalità tra Milano e Venezia si inasprì per le mire espansionistiche nutrite da entrambe: i veneziani, avanzando in Lombardia, cinsero d’assedio Crema che il 16 settembre 1449 si arrese. Iniziò così per i cremaschi il dominio della Serenissima, destinato a durare, salvo una breve interruzione nel 1509-12, fino al 1797.

Il dominio della Repubblica di Venezia su Crema stabilirà un periodo di pace e prosperità, e soprattutto, considerando la sua posizione strategica, alla città fu concesso un buon grado di autonomia amministrativa. La Repubblica favorì, inoltre, l’istituzione di una diocesi autonoma nel 1580. 

 

Il dominio della Serenissima terminò con le guerre napoleoniche, nello specifico il 27 marzo 1797 i francesi entrarono a Crema e istituirono la municipalità, prima denominata Repubblica di Crema, poi assorbita, dopo soli due mesi, nella ben più ampia Repubblica Cisalpina. A seguito della creazione della Provincia di Lodi e Crema, nel 1797, la città si trova a condividere la funzione di capoluogo.

 

Il congresso di Vienna (1814-1815) segnò la fine della Serenissima Repubblica di Venezia, il cui territorio venne unito alla Lombardia per creare il Regno Lombardo-Veneto, soggetto all’Impero austriaco. A livello di amministrazione locale, fu confermata la nuova provincia di Lodi e Crema (1816).

 

Nel 1859 il Cremasco entrerà a far parte del Regno di Sardegna sabaudo, destinato, di lì a poco (1861), a divenire Regno d’Italia. In seguito Crema segue le vicende storiche dell’Italia unitaria. Il nuovo governo aggrega il Cremasco al territorio della Provincia di Cremona, situazione che perdura fino a oggi. 

 

Nel 1928 Il Comune di Crema assorbe i territori dei limitrofi Comuni soppressi di Ombriano, San Bernardino e Santa Maria della Croce. Ognuno dei quali aveva un proprio emblema.

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Fonte: Daniele Lodrini

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“D’argento al capo abbassato di rosso. Lo scudo sarà sormontato da corona marchionale cimata da elmo con un destrocherio armato posto tra due corna di cervo, impugnante una spada d’argento, con l’elsa d’oro, che taglia il nodo ultimo del corno sinistro”.

Colori dello scudo:
argento, rosso
Partizioni:
capo
Oggetti dello stemma:
corna di cervo, corona marchionale, dstrocherio, elsa, nodo, spada
Pezze onorevoli dello scudo:
capo abbassato
Attributi araldici:
armato, cimato, impugnante, posto tra, sinistro, sormontato, ultimo

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico


“Drappo di bianco bordato di rosso…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: bordato

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    15 Febbraio 1939

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    23 Gennaio 1816