Città di Cesano Maderno – (MB)

Informazioni

  • Codice Catastale: C566
  • Codice Istat: 15075
  • CAP: 20031
  • Numero abitanti: 37291
  • Nome abitanti: cesanesi
  • Altitudine: 198
  • Superficie: 11.46
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 14.2

Storia dello stemma e del comune

Cesano Maderno nasce nel 1869 dalla fusione, con Regio Decreto del 9 febbraio 1869, dei territori di tre Comuni distinti: lo stesso Cesano Maderno, Binzago e Cassina Savina.

Cesano da Caesius o Cisius (forse un nome proprio gallo-romano) o, in alternativa, da caesa “taglio di piante”; il determinante Maderno non sembra da far risalire, come riportato in alcuni testi e siti web, al termine latino maternus nel senso di “eredità per via materna” ma è invece legato alla massiccia presenza dell’influente famiglia dei De Madernis, o Maderno (oggi Maderna), che a cavallo tra Duecento e Trecento diventò la maggiore possidente terriera nel territorio di Cesano.

Il toponimo di Binzago proviene da Blandius (la gens Blandia era una rinomata famiglia milanese di origine gallo-insubre). Il 19 agosto 1724 il territorio venne eretto in marchesato dall’imperatore Carlo VI d’Asburgo, concesso al nobile milanese Eramo Aliprandi Martinengo (1696-1756).

Cassina è sinonimo di “cascina”, indicando di norma un’azienda agricola, forse di proprietà della famiglia Savina (o Savi) posta nel territorio della pieve di Desio.

L’iniziale sviluppo di Cesano e Binzago avvenne probabilmente lungo il corso del Seveso e i tracciati delle strade romane Comasina e Comasinella. Attorno alla metà dell’XI secolo la potente famiglia milanese dei da Bovisio (oriunda del paese omonimo) donò al ricco monastero benedettino femminile di Santa Maria d’Aurona di Milano proprietà e diritti feudali su Cesano e Binzago, definibili come comuni rurali.

Cesano ebbe un proprio castrum posto tra il Seveso e l’odierna piazza Arese, forse in muratura. Oltre la pubblica piazza, fino alla strada Comasinella che portava a Meda e Cantù, si estendeva la villa con case di legno e mattoni crudi e tetti di paglia. Vi era quindi un fossato e una palizzata a difesa. Le attuali torri medioevali costituite dal Torrazzo e dalla base della torre di Palazzo Arese Borromeo – la cui costruzione fu iniziata dopo il 1618 e terminata tra il 1660 e il 1670 – sono quello che rimane delle fortificazioni della “villa”.

Nel 1501 avviene un fatto che segnerà la storia di Cesano Maderno, il matrimonio tra il nobile milanese Francesco Arese con  Briseide Avogadro, appartenente ad una delle famiglie localmente più influenti. Da quella data in poi sarà un crescendo di acquisizioni di beni immobili che porterà nel Cinquecento al saldo radicamento di questa importante casata patrizia nella Valle del Seveso. Cesano divenne luogo di villeggiatura per Bartolomeo Arese seniore (1508-1562) e per i suoi numerosi figli. I nuclei più antichi degli odierni palazzi storici cesanesi, Palazzo Arese Borromeo e Palazzo Arese Jacini, ora sede comunale, erano in origine le case da nobile dei vari rami della famiglia Arese. Nel 1652 l’ultima erede degli Arese, Giulia, sposò Renato II Borromeo, conte di Arona, esponente di una tra le più blasonate e importanti casate lombarde; la cosa portò col tempo a denominare il paese come “Cesano Borromeo”. I Borromeo giunsero a possedere fino a metà del territorio comunale e realizzarono la Roggia Borromeo che portava dalla Val Sorda l’acqua necessaria ad irrigare i campi, azionare il mulino e i giochi d’acqua del Palazzo Arese Borromeo

Lo stemma della città si blasona: D’argento al castello diroccato di rosso su ristretto di terreno di verde, sormontato da un volo abbassato di nero cimato da corona antica d’oro; fu concesso con Regio Decreto dell’11 febbraio 1929.

La realizzazione del bozzetto fu cura dell’Archivio Storico Vallardi che seguì anche l’iter burocratico; dell’istituzione della pratica era stata anche interessata la dott.ssa Caterina Santoro ma la sua proposta di presa in carico – inoltrata con lettera del 10 marzo 1928 – fu cortesemente respinta dal podestà il 15 marzo. L’approvazione dello stemma venne comunicata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 9 gennaio 1929.

Gli elementi che compongono l’arma comunale hanno la loro origine negli stemmi di due nobili famiglie e riprendono (semplificandolo) quello di “alleanza” effettivamente dipinto all’interno del palazzo Arese-Borromeo: le due ali (tecnicamente definite “volo”) sono l’elemento caratterizzante e parlante (in milanese ala di dice ar) dello stemma degli Arese1, ma potrebbero essere un richiamo anche allo stemma degli Aliprandi (che avevano un’aquila nera tra gli emblemi) e al marchesato di Binzago; la “corona all’antica d’oro” che sovrasta (“cima”) il volo è un elemento presente nello stemma della famiglia Arese-Borromeo2. La figura del castello diroccato di mattoni rossi richiama l’esistenza dell’antica costruzione fortificata, le cui rimanenze sono il Torrazzo e la base della torre del Palazzo, di cui abbiamo parlato più sopra. Dal punto di vista araldico il termine “ristretto” su cui è posto il castello sta a indicare un terreno, o un monte, che non esce da una partizione o da un lato dello scudo, ma che si presenta, invece, isolato.

Con decreto del Presidente della Repubblica dell’11 ottobre 1999, al Comune di Cesano Maderno è stato concesso il titolo onorifico di “Città”.

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Si ringraziano Myriam E. Colombo, della locale Biblioteca Civica “V. Pappalettera”, e Silvia Boldrini per la cortese assistenza prestata.

Bibliografia:

Crollalanza (di) G.B., DIZIONARIO STORICO-BLASONICO, vol. I, pp. 59 e 159-60, Direzione del Giornale Araldico, Pisa 1886.
LA PROVINCIA DI MILANO E I SUOI COMUNI. GLI STEMMI E LA STORIA, pp. 156-7, Mondadori Electa, Milano 2003.
Santambrogio D., CESANO MADERNO: STORIA DI UNA COMUNITÀ DELLA VALLE DEL SEVESO, http://www.vivereilpalazzo.it/doc/pubb/storia_cesano.pdf, consultato il 21 giugno 2016 (testo dal quale è tratto il paragrafo la storia cittadina.

1) Spaccato; nel 1º d’oro, all’aquila di nero, coronata del campo; nel 2º d’argento, al volo abbassato di nero [corsivo nostro] (CROLLALANZA, p. 59).
2) Inquartato, fiancheggiato in arco di cerchio, col capo e la campagna ritondati; nel 1º di rosso, alla corona antica d’oro, posta in sbarra; nel 2º d’argento, a due treccie di rosso posto in sbarra annodate in croce di S. Andrea; nel 3º d’azzurro, a tre anelli intrecciati d’oro; nel 4º di rosso, al freno d’argento posto in banda. Il fiancheggiato di rosso seminato nel fianco destro di plinti d’oro, al liocorno d’argento, accollato da una corona antica d’oro, spaventato da un ombra di sole radioso dello stesso, orizzontale a destra, caricata dal biscione visconteo di verde all’uscente al naturale; e il fianco sinistro caricato di un camello d’argento giacente in un canestro d’oro, sostenente sulla gobba una corona antica dello stesso sormontata da sette penne di struzzo, tre d’argento e quattro d’azzurro. Il tutto sinistrato e spaccato; superiormente d’oro, all’aquila spiegata di nero, coronata del campo; inferiormente d’argento, al volo abbassato di nero. Il capo e la campagna d’argento, caricato il primo dal motto humilitas in carattere gotico di nero, sormontato da una corona fioronata d’oro, e la seconda da un cedro d’oro, gambuto e fogliato di verde, posto in fascia. Sopra il tutto scudetto partito: nel 1º bandato di vaglio e di verde; nel 2º di rosso, a tre fascie di verde, alla cotissa d’argento attraversante sulle fascie [corsivo nostro] (CROLLALANZA, pp. 159-160).

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“D’argento, al castello diroccato di rosso su ristretto di terreno di verde, sormontato da un volo abbassato di nero cimato da corona antica d’oro.”

Colori dello scudo:
argento
Oggetti dello stemma:
castello, corona, ristretto di terreno, volo
Attributi araldici:
abbassato, antico, cimato, diroccato, sormontato

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco bordato di rosso…”

Colori del gonfalone: bianco, rosso
Partizioni del gonfalone: bandato
Profilo Araldico

“Drappo partito di bianco e di rosso, il bianco radicato dello stemma comunale”.

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    11 Ottobre 1999

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    6 Marzo 1939

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    11 Febbraio 1929