Comune di Castell’Arquato – (PC)

Informazioni

  • Codice Catastale: C145
  • Codice Istat: 33012
  • CAP: 29014
  • Numero abitanti: 4773
  • Nome abitanti: arquatesi
  • Altitudine: 224
  • Superficie: 52.22
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 31.9

Storia dello stemma e del comune

Di probabile fondazione Romana, come indicherebbe il CASTRUM del toponimo, non si è certi della derivazione di ARQUATO: molte pubblicazioni riportano la forma di ‘arco’ che il colle Solario, dove è insediata la cittadina, presenterebbe (da cui CASTRUM ARCUATI: ‘insediamento militare su un colle ad arco’). Più arduo riconoscere nell’arco una particolare caratteristica architettonica: decisamente priva di fondamento una relazione con un oscuro cavaliere romano di nome Torquatus che avrebbe avuto estesi possedimenti in questo luogo e che costruì un fortilizio denominato CASTRUM TORQUATI).

Governata dai vescovi di Piacenza fino al 1220, si erige nel secolo successivo come Comune e nel 1343 inizia la costruzione della Rocca.
Viene posseduta successivamente dagli Scotti, dai Visconti (Luchino Visconti rafforza la Rocca nelle forme spettacolari che vediamo ancor oggi) quindi Bianca Visconti, moglie di Francesco Sforza degli Attendolo nel 1466 la cede al cognato Bosio Sforza degli Attendolo conte di Cotignola e Santa Fiora.
Nel 1707 diviene parte della Camera Ducale di Parma.

Lo stemma attuale del Comune, che riprende una figurazione ben più antica, presenta una complessa figurazione, nella quale possiamo riconoscere diversi simboli legati al travagliato passato del territorio.

“Di rosso, al castello torricellato di un pezzo, merlato alla ghibellina, aperto, finestrato e murato di nero, accostato da due stelle di sei raggi d’oro ed accompagnato in punta da un giglio dello stesso; a due leoni controrampanti al castello ed affrontati, pure d’oro”. Lo stemma è stato riconosciuto con Decreto del Capo del Governo 15 agosto 1929 (1). Il decreto non menziona lo smalto del castello: da cui si dovrebbe desumere che è “naturale”, anche se normalmente (e più correttamente) è figurato in argento.
Anticamente era completato dalla banda argento dello stemma dei conti Scotti.

Il castello allude alle fortificazioni che ancor oggi contraddistinguono il centro storico.
Bianco (argento) e rosso sono i colori delle armi di Piacenza che, oltre alla lupa di Roma, mostra un quadrato d’argento (alludente al “castrum” quadrato romano) in campo rosso (emblema collegato a Sant’Antonino, patrono di Piacenza).

Il leone d’oro è l’emblema originario degli Sforza (vedi Cotignola), in particolare del ramo di Santa Fiora, feudatari del luogo dopo i Visconti e rappresentati come “protettori” della Rocca arquatese.
Le due stelle d’oro a sei punte sono presenti anche nelle armi della famiglia dei conti Scotti.
Il giglio d’oro è riferito alla casa Farnese, famiglia ducale di Parma.


Note di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Stefano Sampaolo per la collaborazione

 

(1): Si parla propriamente di “concessione” di uno stemma quando questo viene assegnato ex novo dal Presidente della Repubblica. Allorché lo stemma è già in uso (da almeno 40 anni) da parte dell’ente, ma in assenza di formale concessione, esso stemma può essere “riconosciuto” dal Presidente del Consiglio dei Ministri con suo Decreto.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, al castello d’argento, torricellato di un pezzo, merlato alla ghibellina, aperto, finestrato e murato di nero, accostato da due stelle di sei raggi d’oro ed accompagnato in punta da un giglio dello stesso; a due leoni controrampanti al castello ed affrontati, pure d’oro”.

Colori dello scudo:
rosso

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di rosso…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    15 Agosto 1929