Comune di Candiana – (PD)

no comune

Informazioni

  • Codice Catastale: B589
  • Codice Istat: 28021
  • CAP: 35020
  • Numero abitanti: 2505
  • Nome abitanti: candianese
  • Altitudine: 4
  • Superficie: 22.23
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 44.8

Storia dello stemma e del comune

Il bozzetto risale agli anni 1933 – 1943. È stato portato da Giancarlo Scarpitta all’ufficializzazione nel 1982, ma purtroppo la pratica non avuto tuttora buon esito per alcune osservazioni sollevate dell’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri non condivise dal Comune.

 

In particolare si proponeva di evitare il massiccio ricorso al colore araldico “al naturale”, proponendo in alternativa buoi “argento” e contadino vestito non di grigio ma di un abito di colore a scelta dell’ente (rosso e/o verde).

 

La stessa Presidenza del Consiglio criticava poi l’assunzione di un gonfalone interamente azzurro in quanto conteneva all’interno uno scudo dello stesso colore e proponeva in alternativa, ad esempio un drappo di bianco bordato di verde.

 

Quindi come spesso avviene nonostante la buona volontà di sistemare la pratica araldica da parte del Comune di Candiana, la situazione si e arenata (e trascorso quasi un quarto di secolo da quando si predispose la pratica di ufficializzazione dei simboli con i colori già in uso da trenta-quaranta anni).

 

Per quanto riguarda la simbologia, tutta imperniata sull’agricoltura, esalta la fiorente economia rurale con la perenne lotta dell’uomo per bonificare i terreni strappandoli alle paludi, provvedendo ad un autentico miglioramento fondiario ed incrementando l’allevamento del bestiame.

 

Già nel secolo XI Cono da Calaone e sua moglie Berta lasciarono al locale convento il possesso di larghi appezzamenti di terreno in Candiana e zone limitrofe.

 

Il monastero fu il vero centro pulsante del paese per secoli, venne elevato a Commenda da papa Clemente III nel 1187 e soppresso dalla Repubblica Veneta solo nel 1783.

 

Sulla ricchezza agricola del territorio tra i secoli XII e XIII hanno fatto luce i “documenti inediti dei monasteri benedettini” resi noti dallo storico Paolo Sambin.

 

Nell’emblema le tre spighe di grano vogliano anche ricordare l’emblema gentilizio della famiglia Garzoni che nel Cinquecento, in frazione Pontecasale, commissionò al Sansovino la sontuosa villa, opera artistica assai importante e conosciuta nella zona.

 

Nota di Giancarlo Scarpitta

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Giancarlo Scarpitta

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, alla coppia di buoi aggiogati all’aratro e guidata dal contadino, sopra il terrazzo, il tutto al naturale e sormontato da tre spighe di grano fruttate d’oro e legate d’argento. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune