Comune di Busseto – (PR)

Informazioni

  • Codice Catastale: B293
  • Codice Istat: 34007
  • CAP: 43011
  • Numero abitanti: 7052
  • Nome abitanti: bussetani
  • Altitudine: 40
  • Superficie: 76.44
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 41.3

Storia dello stemma e del comune

Le armi sono troncate: presentano nel primo un campo d’oro all’aquila nera, testimonianza della lealtà ghibellina della città e richiamano anche il passato ruolo di capitale dello stato dei Pallavicino che, nelle loro armi, presentavano l’aquila imperiale.

In occasione della sua visita alla città l’imperatore Carlo V d’Asburgo nel 1533 concesse il titolo civico e la facoltà di partire le armi della città con l’emblema imperiale: d’oro all’aquila di nero coronata del campo.

Più tardi, quando la città entrò a far parte del Ducato di Parma, venne aggiunto sul petto dell’aquila uno scudetto d’argento alla croce d’azzurro (riferimento allo stemma parmigiano), al quale i duchi Farnese aggiunsero una coronetta ducale (oggi scomparsa).

Inferiormente un campo azzurro presenta un albero di bosso al naturale (riferimento “parlante” al toponimo “busseto” = bosco di bossi) sradicato con tre grosse radici.

Lo stemma attuale è stato riconosciuto con Decreto dal Capo del Governo Mussolini del 29 luglio 1933: “Troncato: al primo d’oro all’aquila di nero coronata d’oro; allo scudetto nel petto d’argento alla croce di azzurro; al secondo d’azzurro all’albero di bosso al naturale. Ornamenti esteriori da città”.

Il conte palatino Adalberto di Baden, su incarico dell’ Imperatore Ottone II, fu il primo marchese di Busseto. Storici locali lo identificano con quell’Adalberto, figlio di Oberto di Toscana, che ricevette dal padre il territorio della Contea di Ancia, nucleo del successivo territorio del vasto stato bussetano (coincidente grosso modo con il territorio dell’attuale Diocesi di Fidenza).

Il cognome Pallavicino ha un’origine incerta: secondo l’ipotesi più diffusa starebbe proprio per “pela vicino” in riferimento al carattere aggressivo del capostipite; secondo altri starebbe per “vicino al palazzo” o, ancora, per “vicus palatini” (borgo di proprietà del conte di palazzo, o palatino). Furono una delle famiglie più influenti del Ducato Farnesiano (poi Borbonico) di Parma e Piacenza e i cui discendenti risiedono ancora nell’omonimo palazzo cinquecentesco in Parma.

Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997 (prima edizione 1990).
Bologna 2003.
AA.VV. STEMMI delle Province e dei Comuni dell’ Emilia Romagna, a cura del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Editrice Compositori,
Pastoureau (Michel), MEDIOEVO SIMBOLICO. Laterza, Bari 2005

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini




Profilo araldico


“Troncato: al primo d’oro all’aquila di nero coronata d’oro; allo scudetto nel petto d’argento alla croce d’azzurro; al secondo d’azzurro all’albero di bosso al naturale”.

DCG 29 luglio 1933

Fonte: Marco Foppoli

Colori dello scudo:
azzurro, oro

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    29 Luglio 1933

    concessione

    Concessione dell’Imperatore Carlo V nel 1533.