Comune di Bolotana – (NU)

Informazioni

  • Codice Catastale: A948
  • Codice Istat: 91010
  • CAP: 8011
  • Numero abitanti: 2884
  • Nome abitanti: bolotanesi
  • Altitudine: 472
  • Superficie: 108.52
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 38.7

Storia dello stemma e del comune

Il nome di Bolotana parrebbe risalire all’antico “Golòthana” (con il quale l’abitato viene tuttora denominato presso i paesi limitrofi nell’area del Marghine) che compare citato per la prima volta nel 1341 nelle “Rationes Decimarum”, custodite presso gli archivi della Santa Sede; si tratta di un documento in cui era elencata la consistenza dei fondi raccolti presso le varie comunità destinati dallo Stato della Chiesa al finanziamento della guerra contro gli invasori Ottomani.
Il suo territorio fu certamente popolato già in epoca antica da popolazioni sarde primitive, come testimonia la grande ricchezza di monumenti, soprattutto del periodo nuragico, ma anche di epoca romana, arrivati fino ai nostri giorni.

Non si hanno notizie sicure circa la fondazione del nucleo originario di Bolotana; si sa tuttavia che verso la fine del XI secolo, con la riforma disposta da papa Gregorio VII, Bolotana fu compresa nella Diocesi suffraganea di Ottana, a sua volta dipendente dalla sede metropolitana di Torres. Durante il Medioevo fece parte della curatoria del Marghine, compresa nel Giudicato di Torres; successivamente, nel XIV secolo, passò sotto il dominio del Giudicato di Arborea ed in tale periodo si ritiene che il borgo si sia ingrandito con l’arrivo di numerosi abitanti provenienti dai villaggi circostanti, probabilmente fuggiti per sottrarsi alle incursioni di bande armate che compivano le loro scorrerie nel territorio circostante.
Sotto il Giudicato di Arborea, Bolotana assunse una importanza strategica dovuta alla sua posizione di centro abitato al confine con il territorio del Giudicato di Torres, nel corso delle lotte tra i poteri giudicali per la conquista della supremazia in Sardegna. A quest’epoca risale, secondo gli storici, la realizzazione della strada (portata a compimento dalla Giudicessa Eleonora D’Arborea) che collegava Oristano al castello del Goceano presso Burgos passando attraverso la zona pianeggiante del territorio di Bolotana.

Con la fine del Marchesato di Oristano avvenuta nel 1478, il borgo passò agli Aragonesi; successivamente, nel XVIII secolo fu concesso in feudo ai Pimentel, Marchesi del Marghine. Bolotana pervenne poi ai Tellez Giron, ai quali rimase fino all’abolizione dei feudi avvenuta nel 1839.
Durante il Regno Sardo-Piemontese, nel 1848, con l’abolizione delle Province e l’istituzione dei Comuni, Bolotana fu compresa nella divisione amministrativa di Nuoro. In seguito, con R.D. 3702/1859, fu posta a capo di mandamento facente parte del circondario di Nuoro nella Provincia di Sassari fino al 1927, allorquando entrò a far parte della nuova Provincia di Nuoro istituita con R.D.L. n. 1 del 2 gennaio 1927.

Monumenti

Periodo nuragico

Il territorio di Bolotana vanta un gran numero di monumenti che risalgono in buona misura al periodo nuragico (1500/238 a.C.), con una percentuale fra le più alte in assoluto nell’intera Sardegna. Nel vasto panorama del patrimonio archeologico bolotanese figurano proto nuraghi, nuraghi, tombe di giganti, pozzi sacri, fonti, villaggi, recinti e opere militari. Solamente dei nuraghi ne sono stati ritrovati oltre una quarantina, disposti in maniera da costituire un poderoso baluardo di difesa del territorio. Fra i tanti, un cenno particolare merita il nuraghe di Titirriola per il fatto di essere il più grande e il più ben conservato. Si tratta di un edificio monotorre a pianta circolare, del diametro di circa 12 metri e dell’altezza di quasi dieci metri.
Dall’ingresso si accede a un andito sul quale a destra è posta una nicchia e a sinistra il vano di una scala elicoidale che conduceva ai piani superiori, di cui è rimasto ben poco. La camera, ancora intatta, è di tipo a tholos e presenta tre nicchie disposte in croce. Sul lato destro della camera vi è uno stretto corridoio, dal quale si accede ad un vano situato al di sopra dell’ingresso.

Chiesa San Bachisio

La chiesa di San Bachisio, posta a breve distanza dall’abitato di Bolotana in località Ulivariu, è un edificio di stile romanico risalente al XIII secolo. Essa è stata assai rimaneggiata in seguito ai lavori di rifacimento, iniziati verso la fine del XVI secolo per volere di Donna Anna Fara, che hanno alterato l’originaria struttura di impronta romanico-pisana di cui oggi non rimane praticamente più traccia.
La chiesa è a pianta longitudinale e presenta un’unica navata, affiancata da dieci cappelle, di cui una successivamente adibita ad uscita secondaria. La navata è coperta da un’ampia volta a botte ogivata con archi decorati alle estremità da motivi geometrici con al centro figure in rilievo e poggianti su slanciate paraste prive di capitello e munite di un alto piedistallo sormontato da una modanatura composta da sagome classiche.
Il presbiterio è sopraelevato rispetto al piano della navata e separato da quest’ultima per mezzo di un arco di architettura simile a quello delle cappelle.
All’esterno la facciata conserva l’artistico portale con timpano impostato su due colonne e sormontato dal bel rosone traforato. Quest’ultimo è affiancato da due nicchie simmetriche, mentre una terza più piccola si trova sul lato sinistro della facciata in posizione sopraelevata rispetto alle nicchie maggiori.

Chiesa di San Francesco

La chiesa di San Francesco è stata edificata in vicinanza dell’antico convento dei Cappuccini, di cui oggi rimane solo il rudere. Il convento venne fondato nel 1608, come risultava, tra l’altro, da una iscrizione posta nella porta di entrata allo stesso; la chiesa è stata invece costruita nel 1613, avendo quale amministratore della fabbrica Onofrio Fois, uomo facoltoso elevato alla nobiltà in quello stesso anno. La chiesa si presenta esternamente di semplice architettura seicentesca; all’interno, sull’altare vi è una grande tela di autore ignoto (probabilmente del ’600) ove è raffigurata la Crocifissione con San Francesco ritratto in ginocchio.

Chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo

La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è stata costruita nel XVI secolo, ma successivamente è stata oggetto di lavori di rifacimento che ne hanno profondamente alterato la fisionomia originaria. L’edificio, sormontato da una cupola a pianta ottagonale con lanterna, presenta in facciata un artistico portale, simile a quello della chiesa di San Bachisio, che risale probabilmente ai primi decenni del ’500 ed in cui si fondono elementi gotici, struttura rinascimentale e decorazioni di marcata impronta popolare, come nel caso delle colonne tornite ove sono presenti elementi decorativi in stile tipicamente sardo. Sul lato destro della facciata è posto lo snello ed alto campanile a pianta quadrata, con sommità cuspidata e bifore nella cella campanaria.

Area naturalistica

Il Parco di Badde Salighes
Il Parco di “Badde Salighes” (la valle dei salici, in lingua sarda) è costituito da una vasta area di grande interesse naturalistico compresa nella zona montagnosa del territorio di Bolotana, posta ad un’altitudine di 970 metri sul livello del mare. Il Parco (che è facilmente raggiungibile dalla Strada Statale 131 “Carlo Felice” imboccando il cavalcavia all’altezza di Padru Mannu, nei pressi del confine tra la Provincia di Nuoro e quella di Sassari) annovera un ricco patrimonio boschivo comprendente essenze come lecci, roverelle, aceri minori, agrifogli e, soprattutto, bellissime piante di tasso, albero di estrema rarità che qui trova le condizioni ideali per prosperare.
Alla fine del XIX secolo, l’area del Parco appartenne a Benjamin Piercy (Trefeglwys 1827 – Londra 1888), ingegnere gallese che progettò e realizzò la rete ferroviaria principale della Sardegna e che a Badde Salighes fece costruire una villa quadrilobata attorniata da un ampio giardino in stile inglese. Recentemente l’Amministrazione Comunale bolotanese ha provveduto al restauro della villa Piercy e al recupero dell’area che oggi costituisce meta di interesse turistico per numerosi visitatori e punto di partenza per escursioni nei territori circostanti del Marghine e del Goceano.


Note di Massimo Emilio Zolo
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Il comune di Bolotana fa parte della Comunità Montana del Marghine Planargia.

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Troncato dalla fascia diminuita d’oro; nel PRIMO, di azzurro, alle nove spighe di grano, impugnate, d’oro, legate di rosso; nel SECONDO, di rosso, alle due pecore d’argento, riposanti sulla campagna verde, con la testa rivoltata. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 19 settembre 1995

Note stemma


Ringraziamo la dott.sa Nives Nurra dell’Amministrazione Comunale di Bolotana che ha gentilmente fornito lo stemma.

Colori dello scudo:
azzurro, rosso
Partizioni:
troncato

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo di bianco con bordatura di verde, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopradescritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L’asta verticale e’ ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia e’ rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    19 Settembre 1995