Comune di Barberino Tavarnelle – (FI)

Informazioni

  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 12112
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 98.58
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Il territorio comunale ebbe una prima aggregazione nella Lega di San Donato in Poggio, una delle ripartizioni del contado soggetto al comune fiorentino, della quale si ha menzione nello Statuto del Capitano del Popolo degli anni 1322-1325. Nel XV secolo, con l’insediamento della Podesteria, ne divenne sede la località di Barberino, più centrale nell’ambito del territorio e più prossima alla via Francigena. La podesteria prese nome da quest’ultima località, anche se si trova ancora denominata «Podesteria di Barberino di Valdensa (sic) chiamata San Donato in Poggio».

Il fregio araldico nella cappella del palazzo dei Vicari di Certaldo (XV secolo) assegna a Barberino la stessa insegna in precedenza attribuita a San Donato in Poggio, ovvero D’argento, al leone di nero tenente il giglio fiorentino di rosso; leone che le cattive condizioni della pittura non rendono chiaramente leggibile, tanto da venir spesso identificato con un lupo rapace. La corretta lettura della figura è esplicata nel cosiddetto Tabernacolo dei giustiziati, sempre a Certaldo, affrescato da Benozzo Gozzoli e ricco di riferimenti araldici delle terre sottoposte a quel vicariato. Qui la figura del leone è chiaramente leggibile, azzurra in campo d’oro, col solito giglio fiorentino tra le branche e una croce patente rossa dietro la testa; l’insegna evidenzia tuttavia pesanti interventi di “

restauro”.

Nei secoli successivi, in particolare XVII e XVIII, con la perdita di identità delle podesterie a causa di una forte centralizzazione dello stato granducale, i blasonari cominciano a farsi meno attendibili, assegnando a Barberino ora il lupo ora un leone, mentre l’oggetto impugnato – a seconda dei casi – è un giglio fiorentino, una palla, un pastorale, una mazza ferrata, una clava.

Sul finire del XVIII secolo un blasonario oggi conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (Cappugi, 623) riporta come insegna di «Barberino castello» uno scudo D’azzurro al tronco di tigre in maestà, d’oro, uscente dal fianco sinistro dello scudo. È questa la prima attestazione nota della figura della tigre, simbolo raro in araldica, che al tempo dell’Unità d’Italia il conte Passerini prenderà per buona nel compilare il suo blasonario, dando allo stemma una sorta di ufficialità. Questo il suo commento: «La tigre, fiera dell’Affrica, e come anticamente dicevasi di Barberìa, fa di quest’arme una di quelle che diconsi allusive». Con D.C.G. del 19 giugno 1931 il Comune di Barberino Val d’Elsa ottenne il riconoscimento dello stemma, così blasonato: D’azzurro, alla tigre rampante, al naturale, posto nel gonfalone al centro di un drappo d’azzurro.

Nel 1892 la frazione di Tavarnelle chiese e ottenne il distacco da Barberino Val d’Elsa, e fu eretta in Comune autonomo, denominato Tavarnelle Val di Pesa. La municipalità così costituita adottò uno stemma con la stessa figura del comune di origine, che solo in tempi relativamente recenti aveva ottenuto il riconoscimento con D.P.R. del 25 ottobre 2000, con la blasonatura D’azzurro, alla tigre rampante al naturale, attraversata dalla sbarra ondata, diminuita e abbassata, d’argento, caricata del motto LIBERTAS, in lettere maiuscole di nero; il gonfalone portava un drappo di bianco.

A far data dal 1 gennaio 2019, con Legge Regionale n. 63/2018 promulgata visti i risultati del referendum precedentemente indetto, i territori dei due Comuni sono stati nuovamente riuniti, con la costituzione del Comune di Barberino Tavarnelle.

Il nuovo stemma, elaborato a fronte di un percorso di studi e un’accurata ricerca storico-documentaria, si ispira soprattutto ai due sopra citati affreschi conservati a Certaldo e si blasona D’argento, al leone d’azzurro, tenente il giglio fiorentino di rosso. Approvato dal consiglio comunale e in attesa del riconoscimento ministeriale, è stato presentato alla cittadinanza in occasione delle feste patronali, nel giugno 2022.

 

 

Nota di Michele Turchi

 

Bibliografia

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46, I, pp. 564 e segg.; V, p. 504.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864, p. 14.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985, pp. 377, 383.

– Gli stemmi dei Comuni toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991, pp. 23, 77.

– V. Favini, A. Savorelli, Segni di Toscana. Identità e territorio attraverso l’araldica dei comuni: storia e invenzione grafica (secoli XIII-XVII), Firenze 2006, p. 142.

– Comunicati stampa dell’Amministrazione Comunale, 2021-2022.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Michele Turchi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“D’argento, al leone azzurro, lampassato di rosso impugnante un giglio aperto e bottonato di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
argento
Oggetti dello stemma:
giglio, leone
Attributi araldici:
aperto, bottonato, impugnante, lampassato

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini



Profilo Araldico


“Drappo d’azzurro, riccamente ornato da ricami, d’argento e caricato dello stemma sopra descritto, con l’iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti in metallo ed i cordoni sono argentati. L’asta verticale è ricoperta di velluto del colore del drappo, con bullette argentate paste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali, frangiati d’argento”.

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    21 Marzo 2022