Comune di Aire-sur-la-Lys – (62)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Aire (dal XIX secolo Aire-sur-la-Lys) è un comune del dipartimento del Pas de Calais, nella regione dell’Hauts-de-France, documentata dal 847 quando era un piccolo villaggio posto su un basso rilievo poco più a nord dell’attuale città, che si sviluppò intorno alla “motta castrense” edificata per la difesa contro i normanni da Baldovino II, conte di Fiandra, alla confluenza del Lys con il Mardyck, dove la via che collegava Arras a Saint-Omer formava una svolta ad angolo retto che era identificata come “ad Crucem Arie”.

 

Nel 1059, il conte Baldovino V edificò un vero e proprio “castrum” con residenza comitale e una collegiata dedicata a Saint Pierre e dotata di un capitolo di canonici consacrata nel 1166. Baldovino IX ricostruì il castello e rinforzò le mura di cinta che resteranno in piedi fino al 1893.

 

Fu nel 1188 che ottenne formalmente le franchigie di autonomia comunale dal conte Filippo I, ma queste erano già in essere anche durante la reggenza della contessa Clemenza di Borgogna (in carica tra il 1096 e il 1100). Come altri casi analoghi il comune era retto da uno scabino, un castellano e un balivo in rappresentanza del conte di Fiandra. Con la stesura dello Statuto venne adottato il primo stemma della città: un lupo d’oro su fondo rosso, che verrà sostituito presto dall’aquila, come attualmente.

 

Nel 1237, la contea d’Artois fu separata dalla contea di Fiandra e Aire divenne una città di confine tra il territorio fiammingo (e borgognone) dell’Artois e il regno di Francia, la città non venne mai espugnata dagli inglesi e i cittadini non riconobbero il re Edoardo III d’Inghilterra come signore nel 1338.

 

Dopo la morte del duca di Borgogna, Carlo “il Temerario”, nel 1477, venne occupata dalle armate del maresciallo Philippe de Crèvecœur d’Esquerdes nel 1482 e annessa al Regno francese di Luigi XI.

 

Nel 1499, Carlo VIII dovette restituirla al nuovo duca (e imperatore) Massimiliano d’Asburgo, rimasto vedovo di Maria di Borgogna, con il compiacimento della popolazione che comportò l’annessione alle cosiddette “Diciassette Province”. Massimiliano confermò i privilegi nel 1516 e la sua visita del 1540 venne salutata con grande favore dalla popolazione.

 

Nel corso del XVI secolo la città venne ulteriormente fortificata dall’impero per fronteggiare la vicina fortezza francese di Théruanne.

 

Durante la Guerra dei Trent’anni cadde in mano francese, il 26 luglio 1641, ma fu riconquistata da Ferdinando d’Asburgo con l’assedio del 7 dicembre. Tuttavia, la città era in completa rovina. Dopo una prima ricostruzione venne nuovamente devastata nel 1667.

I francesi, attraverso il governatore Francisco di Calvo, ricostruirono le fortificazioni, progettate dal celebre architetto Vauban, con il poderoso forte Saint-François. Ciononostante il principe Eugenio di Savoia e il duca di Marlborough riconquistarono la città per gli alleati imperiali il 9 novembre 1710, ma, col trattato di Utrecht del 1713, venne nuovamente consegnata alla Francia. Il re Luigi XIV consentì la ricostruzione degli edifici, in particolare del nuovo municipio e della torre civica, terminata nel 1724, anche se l’amministrazione era molto più severa e centralizzata rispetto a quella spagnola/asburgica: il balivo aveva solo poteri limitati e il sindaco era nominato dal re.

 

Le idee rivoluzionarie vennero accolte con favore dalla popolazione, ma arrivarono rapidamente le disillusioni, in particolare in campo religioso: la popolazione non accettò la Costituzione civile del clero e la soppressione del capitolo e dei conventi. La città, che sperava di essere scelta come capoluogo del nuovo dipartimento del Passo di Calais, alla fine ottenne solo di essere capoluogo del cantone.

Alla città, che non aveva istituito un Comitato di vigilanza rivoluzionaria (Comité de surveillance révolutionnaire), ne venne imposto uno: questo portò all’accusa nel giugno del 1794 di essere città “perduta” e reazionaria: un centinaio di cittadini Airois vennero fatti prigionieri e 21 di loro furono giustiziati ad Arras.

 

Nel 1871, l’Esercito decise lo smantellamento delle imponenti fortificazioni del confine settentrionale considerate inutili. Il lavoro, durato tre anni, dal 1893 al 1896, venne finanziato dal comune che ricevette come risarcimento il terreno così lasciato libero: i 120 ettari a disposizione consentirono la creazione di un viale circolare intorno alla città e la vecchia area “non aedificandi” ospitò le grandi case borghesi dei notabili della città.

 

Per le devastazioni subite durante la Prima Guerra Mondiale, vicina al fronte e oggetto di ripetuti bombardamenti, la città ottenne la Croix-de-Guerre il 12 giugno 1921.

 

Lo stemma di Aire-sur-la-Lys, anche se a prima vista non sembra, è uno stemma “parlante”, giacché fa riferimento al nome della città: la parola francese “aire” significa anche “nido di uccelli rapaci, specificamente dell’aquila”. Figura nel sigillo cittadino almeno dal XVII secolo.

Si blasona: “De gueules à l’aigle d’argent becquée et membrée d’or” (di rosso, all’aquila d’argento rostrata e membrata d’oro) e, nelle raffigurazioni auliche, è completato dalla decorazione della Croix de guerre 1914-1918.

La città è gemellata con l’ex Comune tedesco di Lendringsen (frazione di Menden, Sauerland), quelli britannici di Sturry-Fordwich (Kent) e di Flint (Galles).

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Altre immagini



Profilo araldico


“Di rosso, all’aquila d’argento rostrata e membrata d’oro”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
aquila
Attributi araldici:
membrato, rostrato
Profilo Araldico

“Drappo di rosso caricato di un’aquila di argento in centro”.

bandiera ridisegnata
bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

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