Città di Ventimiglia – (IM)

Informazioni

  • Codice Catastale: L741
  • Codice Istat: 8065
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 25675
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 54.08
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

L’antico stemma della città di Ventimiglia presenta si descrive (blasone): “di rosso al leone coronato d’oro con motto AD ARMA IIT” ed è stato riconosciuto con Decreto del Capo del Governo del 19 agosto 1929. Se ne trova una versione del 1623 impressa sulla cassa d’argento che contiene le reliquie del patrono: San Secondo. Esso deriva certamente dal sigillo della Comunitas, che si trova impresso su di una pergamena datata 9 luglio 1194. Lo si ritrova anche su un documento del 1305 come “Sigillum Consulum Vintimilii, in quo est sculptus quidam leo” nelle parole dello storico Cais.

Questa forma, da ritenersi più antica, si è poi corrotta in una variante attribuita al Comune di Ventimiglia, come ad esempio da De Beatiano, a pag. 42 del Mercurio Araldico (Venezia 1686), che assegna a Ventimiglia uno scudo «troncato d’ argento e di rosso al leone dall’uno e dall’altro» ripreso pedissequamente anche dallo storico Uggelli nella sua opera “Italia Sacra”.

Il motto si può tradurre con “la popolazione corse alle armi” in riferimento ad un avvenimento del 49 a.C., durante la dominazione romana, quando la città ospitò Giulio Cesare, di ritorno dalla Provenza, dove era andato a conferire con alcuni suoi alleati contro Pompeo. Egli prese alloggio presso un certo Domizio, che era suo amico. Ciò suscitò l’indignazione dei seguaci di Gneo Pompeo Magno, antagonista politico di Cesare: Domizio venne fatto assassinare per mano di un certo Bellieno, servo di Demetrio, comandante del presidio militare romano di Albintimilium. La popolazione, per la maggior parte fedele a Cesare, secondo quanto scrive Marco Celio Rufo, corrispondente di Cicerone, insorse contro il presidio, prendendo il sopravvento sulle poche guardie romane, e lo stesso Celio racconta di come dovette intervenire con un piccolo esercito per sedare la rivolta tra soldati e popolo.

Il gonfalone è stato concesso due anni dopo, con Regio Decreto del 19 marzo 1931, dove è descritto come “drappo d’azzurro…” e fregiato della Medaglia d’argento al Valor Militare per le vittime civili, conferita in seguito agli avvenimenti della guerra 1940-1945

Anche il titolo di “città” risulta concesso ab antiquo e sancito con il riconoscimento dello stemma.

La bandiera civica è una variazione della supposta bandiera dei conti di Ventimiglia, che avevano lo stemma “di rosso al capo d’oro”, che secondo lo storico locale Girolamo Rossi avrebbe sventolato sul mastio del castello (“…. e sul mastio della torre più alta sventolava giornalmente la bandiera, portante lo stemma dei conti, che era uno scudo di sangue al capo d’oro, col motto – Proe millibus unus -).

 

Stemma dei conti di Ventimiglia

Rosso e oro, che la leggenda locale vuole derivare direttamente dallo “stemma” di Roma, sono però i colori blasonici dei conti di Ventimiglia, che portavano “di rosso al capo d’oro”, che ha determinato la bandiera comunale.

I Ventimiglia divennero Lascaris-Ventimiglia quando nel luglio 1261 il conte Guglielo Pietro I di Ventimiglia sposò Eulogia Ducas Lascaris, figlia dell’imperatore di Costantinopoli Teodoro II Ducas di Nicea. L’imperatore era figlio di Giovanni III Vatatze, poi santo, e di Irene Lascaris (o Laskarina), a sua volta figlia di Teodoro I Lascaris di Nicea. Di conseguenza i Lascaris-Ventimiglia inquartarono il loro stemma con l’aquila imperiale (“d’oro, all’aquila bicipite nera, coronata del campo”).

Stemma dei Lascaris-Ventimiglia

Il nome antico dato all’insediamento sul colle Sgarba dalla tribù Ligure degli Intemelii fu AlbomIntemeliom (che significa appunto “città degli Intemelii”). In seguito la leggenda creerà un eroe anti-romano di nome Intemelio, che avrebbe fondato la città.

Nel II secolo a.C. viene conquistata dai Romani, che costruirono un “castrum” alla foce del Nervia, che in seguito si sviluppò. Come detto, di ritorno da un viaggio in Provenza, dove era andato a conferire con alcuni suoi alleati contro Pompeo, Giulio Cesare fu ospitato ad Albintimilum nella nuova colonia dall’amico Domizio.

Per la sua lealtà alla città di Vintimilio o Vigintimilium (che effettivamente dista 20 miglia nautiche da Nicæa/Nizza) venne riconosciuta la piena cittadinanza romana, che divenne quindi Municipium. In seguito prosperò, ma, durante le lotte per l’avvento al trono imperiale, venne saccheggiata nel 68 a.C.

Alla fine del II secolo la città si sviluppò enormemente nel piano sotto l’antico insediamento Ligure sul colle Sgarba, divenendo un importante centro commerciale e residenziale, grazie anche il porto alla foce del fiume Roja.

Durante il periodo delle invasioni barbariche però, a causa dei conflitti e dei pericoli di invasione, la popolazione si trasferì sul colle occidentale dominante il Roja dopo averlo fortificato che prese nel X secolo il nome di Vintimilia.
Sulla città si imposero i feudatari detti appunto conti di Ventimiglia. Nel XII secolo fu istituito il Comune che però venne presto sottomesso in parte da Genova, che ne fece una base fortificata istituendo il Capitanato, e in parte dai conti di Provenza.

Nel 1797 con la cosiddetta “Rivoluzione Ligure” divenne Comune autonomo. Dopo il Congresso di Vienna nel 1815 la Repubblica di Genova fu soppressa e il territorio unito al Regno di Sardegna.

Note di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

  1. Rossi – STORIA DELLA CITTA’ DI VENTIMIGLIA – eredi G. Ghilini – Oneglia 1886.

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Di rosso al leone coronato, d’oro. Motto: AD. ARMA. IIT”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
leone
Attributi araldici:
coronato

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Pasquale Fiumanò

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Gonfalone ridisegnato da Pasquale Fiumanò

Colori del gonfalone: azzurro
Profilo Araldico

“Drappo di rosso, al capo di giallo, caricato del leone coronato, il tutto di oro…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    18 Settembre 1929

    concessione

    Antico diritto confermato con il riconoscimento dello stemma con il Decreto del Capo del Governo del 18 settembre 1929.


    Regio Decreto (RD)
    concessione
    19 Marzo 1931