Ursberg

Kloster St. Peter und Johannes der Evangelist von Ursberg

(Monastero di San Pietro e San Giovanni Evangelista di Ursberg) – Suore Francescane della Congregazione di San Giuseppe di Urberg



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Il monastero venne fondato sull’Ursberg (letteralmente “monte dell’orso” ma in origine “monte degli Uri” dalla denominazione di una popolazione germanica preromana) nel 1119 dal nobile Wernher III von Schwabegg-Balzhausen (noto anche come Wernher von Ursberg, uno dei nobili al servizio del vescovo di Augusta) e dedicato a San Pietro e San Giovanni Evangelista; venne affidato inizialmente ad una comunità di suore Orsoline, alle quali nel 1125 si unirono i monaci premostratensi (nella tipica configurazione di monastero “doppio” dell’area germanica, protrattasi fino al XIV secolo) e fu il primo di quest’Ordine nella Germania meridionale. Già nel 1126-30 fu in grado di fondare il monastero di Roggenburg.

 

Il primo prevosto (o priore) fu Ulrich, già monaco a Premontré, inviato nel 1127 dallo stesso san Norberto a Ursberg per instaurarvi l’osservanza della regola agostiniana premostratense. Deceduto il 1 agosto 1136 lascò l’incarico nelle mani di Grimo (1100-1173), in seguito elevato all’onore degli altari. Nel 1130 il vescovo di Augusta confermò alla comunità il diritto di eleggere liberamente il proprio superiore.

 

Nel 1143, con il consenso della famiglia fondatrice, l’abbazia fu posta sotto la protezione di Corrado III, il primo della stirpe degli Staufer sul trono di Germania, conferendo al monastero il rango di “monastero reale”.

 

Intorno al 1215, il prevosto Burchard inizia a scrivere la “Cronaca di Ursberger”, continuata dopo la sua morte nel 1231 dal successore, Konrad von Lichtenau (1226-1240). Il testo è un importante documento sulla cultura e gli usi del mondo medioevale del suo tempo.

 

Nel 1143 divenne un’abbazia imperiale e, dopo la morte dell’ultimo membro maschio della famiglia von Schwabegg nel 1167, l’imperatore Federico Barbarossa rilevò i diritti di vassallaggio cedendoli in “Baliato” al prevosto che governò il territorio dipendente come signore feudale fino al 1777. Nonostante il suo status fu uno dei monasteri più poveri della Svevia, in che non significa che la comunità vivesse nell’indigenza: La nobiltà della zona elargì generose donazioni e molti dei suoi membri entrarono nell’abbazia come monaci.

 

Intorno al 1350, il monastero acquisì importanti diritti di autonomia di governo, con il prevosto Karl IV Burkhart von Ellerbach. Nel 1365 Ursberg  ottenne il rango di abbazia, Heinrich VI von Rain (1355-1374) fu il primo abate.  Nel 1418, gli abati di Ursberg ottennero il privilegio alle insegne pontificali.

 

Durante la guerra dei contadini del 1525, il monastero venne saccheggiato e incendiato, secondo le cronache fu una contadina ad appiccare l’incendio. Si racconta che il monastero abbia bruciato per otto giorni. 

 

Nel 1632, le truppe svedesi in ritirata dalla Svevia, appiccarono nuovamente il fuoco agli edifici, che vennero completamente distrutti. Dopo quei sanguinosi eventi anche la carestia imperversò in tutta la Svevia.

 

Fu solo nel 1775 l’abbazia ottenne anche il rango di “abbazia imperiale”. Nel 1793 vi venne aperta una scuola latina e nel 1795-1796 venne ricostituita la biblioteca.

 

La chiesa abbziale venne iniziata nel 1225 e dedicata a San Giovanni Evangelista, ricostruita nel XV secolo. Tra il 1666 e il 1674 avvenne la ricostruzione assieme al monastero dopo la sua completa distruzione durante la Guerra dei Trent’anni per iniziativa dell’abate Matthäus Hochenrieder, che ne affidò l’incarico al “mastro muratore” (Maurermeister) Christoph Weigel. Nel 1766 venne intrapreso il rinnovamento nello stile del tardo rococò. Dell’antica costruzione romanica rimane la base della torre campanaria, sulla quale,nel 1414 venne aggiunta una torre ottagonale coronata nel 1614 dalla caratteristica “cupola a cipolla” di molte chiese bavaresi.

 

Nel 1776 la struttura ha assunto l’aspetto che mantiene tutt’ora grazie alle architetture di Joseph Dossenberger, gli affreschi di Jakob Fröschle e Konrad Huber, mentre l’altare maggiore è opera di J. Pflaum.

 

L’opera più significativa d’arte nella chiesa del monastero è però il gruppo della “crocifissione” risalente al 1250. Un altro tesoro è l’imponente organo costruito tra il 1776 e il 1777 da Johann Nepomuk Holzhey e restaurato tra il 1997 e il 1999.

 

Con la “secolarizzazione” del 1803 l’abbazia venne soppressa e i beni incamerati dall’Elettorato di Baviera, la chiesa rimase in funzione come chiesa parrocchiale, negli edifici del monastero vennero ospitati la canonica e il tribunale distrettuale.

 

Nel 1884 il sacerdote don Dominikus Ringeisen acquisì gli edifici dallo Stato Bavarese per 20.000 marchi d’oro, per crearci un centro per l’assistenza e la cura di persone con minorazioni fisiche e mentali, organizzata poi come Congregazione di San Giuseppe di Ursberg (Sankt-Josefskongregation Ursberg) e affidata alle sorelle francescane. Dopo la sua morte nel 1904 continuò la sua opera come Dominikus Ringeisen Werk, considerata la più grande istituzione di beneficenza della Chiesa cattolica in Germania, sopravvissuta persino al periodo nazista, durante il quale comunque  227 pazienti, per lo più uomini, vennero sterilizzati con la forza, nel corso della cosiddetta “eutanasia”: 199 persone furono uccise, altre 180 morirono di fame e negligenza intenzionale. Tutt’ora attiva, dal 1 gennaio 1996, è una fondazione ecclesiastica di diritto pubblico con filiali in tutta la Baviera.

 

Lo stemma è un classico esempio di “stemma parlante”: mostra infatti un orso levato sulla cima di un monte verde, in campo rosso.

Da questo deriva anche lo stemma dell’attuale comune di Ursberg.

 

Le birre si producono ancora oggi nel birrificio conventuale, il Klosterbräuhaus Ursberg GmbH, documentato dal 1623 e ristrutturato nel 1792, ancora posseduta al 100% dalla Congregazione di San Giuseppe (attualmente l’amministratore delegato è suor Marianne Rauner, tesoriere generale del convento, mentre l’amministratore delegato e Bernd Schramm). Si possono trovare:

 

  • Ursberger Klosterbier Märzen, 5,5%
  • Ursberger Klosterbier Dunkel, 5,5%
  • Ursberger Klosterbier „Aloisius“, bock 7,8%
  • Ursberger Klosterbier Hell, 4,8%
  • Ursberger Klosterbier Pils, 4,8 %
  • Ursberger Klosterbier „Zwickelbier“

 

Il birrificio produce anche due birre per il monastero di Roggenburg:

 

  • Roggenburg Klosterbier Märzen Chorherrn-Halbe, 5,5%
  • Roggenburg Klosterbier Prälaten Dunkel, 5,5%