Sept Fons

Abbaye Notre Dame de Saint-Lieu de Sept Fons

(Abbazia di Nostra Signora del Luogo Santo di Sept Fons) – Monaci Cistercensi della Stretta Osservanza



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Fondata nel 1132 da un gruppo di monaci cistercensi guidati da Guichard e Guillaume de Bourbon-Montbard (fratelli e parenti di San Bernardo di Clairvaux) provenienti dall’abbazia di Fontenay, della linea di Clairvaux (della quale era « figlia ») in un luogo disabitato, acquitrinoso, boscoso e malsano, nella località di Sept Fons (« sette fonti ») prossima al villaggio di Dompierre, nel Bourbonnais; con il solito positivismo cistercense diedero alla fondazione il nome beneaugurante di Abbaye de Notre Dame de Saint-Lieu («Nostra Signora del Luogo Santo ») che, dati i legami dei fondatori con la casa reale francese, assumerà presto il titolo di “Abbazia Reale”, dopo circa un secolo verrà aggiunto il determinante “Sept Fons” in rifermento alle sette sorgenti che alimentano l’abbazia

 

Duramente provata durante la Guerra dei Cent’Anni e dalle Guerre di Religione, che provocarono saccheggi e incendi, venne sempre prontamente ricostruita.

 

Nel 1656 re Luigi XIV, nomina « abate commendatario » di Sept Fons il ventenne Eustache de Beaufort, inizialmente poco interessato alla vita contemplativa e ben di più ai fasti della corte, ma si convertì nel 1661 decidendo di aderire alla riforma Trappista, per un consiglio fece visita direttamente all’abate de La Trappe, dom Armand-Jean Le Bouthillier de Rancé, promotore della riforma dell’Ordine. Grazie all’aiuto di suo fratello, Vicario Generale di Parigi, don Eustache riformò profondamente la disciplina dell’abbazia che, alla sua morte, contava 130 monaci.

 

Durante l’abbaziato di don Dorothée Jalloutz il monastero venne ricostruito nello stile barocco dell’epoca con le strutture caratterizzate dai tetti mansardati che si vedono ancora oggi, i lavori vennero completati nel 1789.

 

Nel 1791 i rivoluzionari espropriarono l’abbazia, vendettero gli edifici ed espulsero i monaci, molti dei quali venero giustiziati a Rochefort. Altri si rifugiarono nel monastero certosino svizzero della Valsainte, poi in quello tedesco di Darfeld nel 1795; infine nel 1816, dopo la caduta dell’Impero, sette monaci superstiti ritornarono in Francia, nell’abbazia di Gard a Crouy Saint-Pierre nella Somme, diocesi di Amiens. Purtroppo nel settembre 1845 la comunità venne privata delle strutture monastiche, espropriate per far posto alla ferrovia Amiens-Boulogne, costringendola a cercare una nuova sede, che venne individuata nella abbandonata Sept Fons. Il 15 settembre 1856 venne consacrata la nuova chiesa abbaziale.

 

Nel 1892 fu eletto abate anche di Sept-Fons don Sébastien Wyart, già abate di Mont-des-Cats da quattro anni, che papa Leone XIII incaricò di riunire in un solo Ordine la gran parte dei Cistercensi legati alla riforma Trappista. Don Sébastien divenne quindi il primo Abate Generale dell’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza. Egli si prodigò per acquisire le rovine dell’antica abbazia di Citeaux, che potrà effettivamente acquistare tra il 1895 e il 1898, per rifondarvi la casa-madre dell’Ordine Cistercense Trappista, e della quale divenne abate.

 

L’abbazia di Sept Fons rischiò la soppressione, principalmente per il diffuso anticlericalismo ma anche per problemi economici; nel 1899, grazie alla creatività dell’abate don Jean-Baptiste Chautard il pericolo venne scongiurato, egli scrisse il libro « l’Âme de tout Apostolat » e promosse la creazione della Germalyne, uno dei primi integratori alimentari francesi, che ebbe un insperato successo, ma anche grazie alle insistenze presso il presidente della Repubblica Georges Clemenceau si evitò la chiusura dell’abbazia nel 1903.

 

Ciononostante l’ostilità politica, guidata da d’Émile Combes, spinse alcuni monaci a intraprendere la partenza, nello stesso 1903 venne fondato un monastero in Brasile, sulle rive del Tremembé, con il nome di « Maristella » (ossia « Stella Maris », uno degli attributi mistici della Vergine Maria), dove venne iniziata la produzione di riso e caffé. Purtroppo il clima insalubre e la mancanza di vocazioni locali, costrinsero al rientro in Europa tra il 1927 e il 1930, per ricostituire la comunità dell’antica abbazia belga di Orval, della quale restavano solo le suggestive rovine medievali.

 

Nel 1928 entrò all’abbazia di Sept-Fons un ingegnere agronomo svizzero, Jean Kiefer (1907-1985), che prese il nome di religione di padre Jérôme, che divenne maestro dei novizi e autore di numerose opere di spiritualità (anche se vennero tutte pubblicate dopo la sua morte dettero al monaco trappista una certa notorietà postuma).

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale l’abbazia, trovandosi all’estremità meridionale della zona invasa, venne occupata dalle truppe tedesche, procurando non pochi problemi alla comunità.

Nel 2002 Sept-Fons ha fondato un’abbazia figlia a Nový Dvůr, in Repubblica Ceca.

 

Intorno al 1887 l’abate Wyart, allora abate di Mont-des-Cats, decise di creare una fabbrica di birra per contribuire al recupero dell’abbazia di Sept-Fons, sull’esempio di Tilburg e delle altre abbazie belghe: fu una vera scommessa in una regione rinomata per la produzione vinicola, ma la qualità della birra fu molto elevata, conseguendo diverse onorificenze (come la medaglia d’oro alla Esposizione delle case brassicole di Parigi del 1891, e la medaglia pure d’oro dell’Accademia delle Scienze e Arti Industriali di Bruxelles nel 1892).

 

La produzione annua si aggirava sui 40.000 ettolitri, e rappresentava una importante fonte di reddito; nella fabbricazione era impiegato anche personale laico, per cui i contraccolpi della repressiva legislazione della Terza Repubblica Francese del 1901-1904 causò gravi disseti finanziari e la perdita di posti di lavoro.

 

Nel 1904 la Società Anonima privata «Brasserie de Sept-Fons» venne creata per acquisire e rilanciare la produzione, che arrivò a guadagnare nuovi riconoscimenti, ciononostante la produzione cessò definitivamente nel 1935.

 

Oggi l’abbazia non produce birra (al momento) ma è molto conosciuta per i suoi prodotti naturali (confetture, prodotti erboristici, formaggi come la “Tomette de Sept-Fons”) e integratori alimentari a base di germe di grano, secondo una tecnica particolare messa a punto già nel 1930, ha un marchio depositato “Abbaye de Sept Fons” simbolo di qualità e affidabilità.

 

Lo stemma dell’abbazia si presenta inquartato: nel primo e nel quarto campo si vede l’emblema del Regno di Francia, che testimonia il rango di “Abbaye Royale”, mentre il leone rosso è l’antico stemma del casato dei Dompierre-Borbone (che poi modificarono nel 1287 in occasione della loro incorporazione nella casa reale di Francia) antichi baroni del luogo il cui agnome deriva proprio dalla località di Dompierre, assunto in occasione del matrimonio di Guy II di Dampierre con Mathilde di Borbone nel 1197, nel cui comune si trova oggi il monastero.

 

Formalmente si blasona “Écartelé : Aux 1 et 4 d’azur à trois fleurs de lis d’or ; aux 2 et 3 d’or, au lion de gueules, armé et lampassé d’azur, à l’orle de huit coquilles du même” (Inquartato: al primo e al quarto d’azzurro a tre gigli d’oro; al secondo e al terzo d’oro al leone di rosso, armato e lampassato d’azzurro, a otto conchiglie in orlo dello stesso).