São Bento de Brasília

Priorado da Santa Cruz e de São Bento de Brasília

(Priorato di San Benedetto di Brasilia) – Monaci Benedettini



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Il 14 luglio 1987 alcuni monaci dell’abbazia di San Benedetto di Olinda (PE) fobdarono il priorato di Brasilia; il primo priore fu il don Hildebrando de Melo, ma dovette ritornare ad Olinda poco dopo per problemi di salute, don Luiz Pedro Soares e don Basilio Penido, allora abate emerito di Olinda, ma ancora abate-presidente della Congregazione benedettina del Brasile, gli succedettero.

Al loro arrivo nella capitale federale i monaci fondatori furono ospitati dai Salesiani, presso il Centro Congressi “Centro de Convenções Israel Pinheiro” – vicino ai terreni dove sarebbe sorto il nuovo monastero, inizialmente una costruzione temporanea in legno, come nella maggior parte delle fondazioni della tradizione monastica.

Il 5 ottobre 1995 il monastero fu eretto in un priorato conventuale e padre Mauro Alves da Cruz, già monaco ad Olinda, fu eletto primo Priore. Dopo le sue dimissioni nel 2000, la comunità elesse il suo successore il carmelitano don Emanuel Xavier Oliveira de Almeida, che rimase in carica fino al 2005. Dopo un periodo in cui don Hugo da Silva Cavalcante ricoprì la carica di Priore-amministratore, venne eletto, il 2 aprile 2008, il suo terzo priore, mons. André Rocha Neves, e dal 16 giugno 2018, don Justino Silva de Souza è il quarto superiore regolare.

Il monastero possiede una vasta proprietà terriera, in una zona privilegiata del Distretto Federale, sulle rive del lago Paranoá, parte del grande Lago Sud. La costruzione attuale, pur confortevole, non è ancora il monastero definitivo, per il quale sono stati approntati due progetti in stile contemporaneo: uno estremamente moderno e audace, che ha ottenuto l’approvazione delle autorità competenti e l’altro più coerente ai modelli tradizionali e gradito alla comunità. È interessante ricordare che anche Oscar Niemeyer, l’autore e ideatore di Brasilia, aveva pensato anche ad un monastero per la capitale, di cui abbiamo solo uno schizzo, ma non venne mai portato avanti.

I mezzi di sussistenza della comunità monastica sono essenzialmente le entrate generate dalla Foresteria [ritiri di gruppo e individuali]; la vendita di pane, dolci, biscotti, liquori e, recentemente, birra tutte produzioni “intra moenia”.

Lo stemma (brasão) del priorato è stato ufficialmente adottato, il bozzetto è stato realizzato da Lucas Brandão, e si decrive in lusitano: Partido; primeiro em azul, com duas colunas do Palácio da Alvorada que tocam os flancos do campo; sobre o espaço superior entre as colunas, uma Cruz do Calvário, posta em pala, com o lençol sagrado sobre os seus braços; em chefe, as iniciais de Cristo – INRI – sendo tudo em prata. O segundo campo, de vermelho, um leão rompente, de ouro, tendo, nas mãos, um báculo do mesmo metal e posto em pala. Lema: “AVE SPES UNICA” – Insígnia: Bastão de prata posto em pala, próprio do Priorado Conventual.

Corrisponde al blasone italiano: “Partito, il primo d’azzurro, alle due colonne del Palazzo dell’Alvorada che toccano i fianchi del campo, sormontate nello spazio tra le due colonne, da una croce del Calvario, posta in palo, con il sacro lino sopra i suoi bracci; in capo, le iniziali di Cristo – INRI – il tutto d’argento. Nel secondo, di rosso, al leone, d’oro, tenente con le branche il pastorale dello stesso posto in palo. Divisa: AVE SPES UNICA (“Salute a te, nostra unica speranza”). Lo scudo insignito dal bastone priorale crucifero d’argento posto in palo, proprio del Priorato Conventuale”.

Nel primo campo si richiama l’emblema della Congregazione Benedettina del Brasile, a cui appartiene questo monastero, costituito dalla Croce del Calvario e dalle iniziali di Cristo, le colonne del Palazzo dell’Alvorada, la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica Federale del Brasile, allegoriche della città di Brasilia. Nel campo rosso sono riportate le armi tradizionalmente attribuite alla famiglia di San Benedetto (in realtà della città di Norcia), nella forma adottata dalla Congregazione Benedettina del Brasile, con il leone tenente un bastone pastorale, senza “sudarium”.
Il motto è riferito alla Croce di Cristo, unica speranza dell’umanità, riferito al titolo del Priorato Conventuale della Santa Croce; è preso dalla liturgia del Venerdì Santo, a sua volta dal poeta latino Venanzio Fortunato del VI secolo: ‘O crux, ave spes unica’, (“Salve, o croce, unica speranza del mondo”).

La produzione brassicola è iniziata pochi anni or sono, quando il priore don André Rocha Neves propose al trentasettenne padre Bernardo Maria de Freitas, di produrre una birra artigianale nel monastero. Lo scopo originale era diretto al consumo interno del monastero, che già produceva liquori al lime, con spezie e di ananas.

Dom Bernardo seguì quindi un corso base per diventare birraio e produsse la “Beneditina English Red Ale” secondo una ricetta originale con il 6,8% di alcol.
Le prime 12 bottiglie esposte nel negozio del monastero furono rapidamente vendute, in seguito sono state create altre due tipologie: la “Beneditina Imperial Russian Stout” con sentore di cioccolato e caffè, con una gradazione alcolica del 10,3%. Mentre la “Beneditina Belgian Golden Ale” con un tenore del 10% è chiara, dorata, molto speziata con semi di coriandolo, scorza d’arancia, cardamomo e aneto.
È già prevista la produzione di una IPA luppolata
L’etichetta è stata disegnata dallo stesso autore dello stemma il pubblicista Lucas Brandão.