Sankt Ottilie

Erzabtei Sankt Ottilien

(Arciabbazia di Sant’Ottilia) – Monaci Benedettini



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Il monastero venne fondato nel 1887 da padre Andreas Amrhein, monaco benedettino di Beuron, che acquistò allo scopo il fortilizio abbandonato di Emming (che nel 1904 assumerà la denominazione di Sankt Ottilien), per trasferirvi la sua comunità creata nel 1884 a Reichenbach, il suo intento era quello di ripristinare l’opera missionaria svolta dai benedettini nel Medioevo, trovando però l’opposizione dell’abate di Beuron, che lo trovava incompatibile con la vita monastica.

Il progetto era però sostenuto dal Pontificio Istituto di Propaganda Fide e padre Amrhein, dopo una visita ai seminari di Mill Hill (sede londinese della Società Missionaria di San Giuseppe) e Steyl (sede della Società del Verbo Divino per l’Evangelizzazione degli Infedeli in Limburgo) il 29 giugno 1884 aprì a Reichenbach la casa di formazione per il clero missionario della Società di San Benedetto per le Missioni Estere una compagnia di oblati regolari benedettini dediti all’attività apostolica nelle missioni, comprendente un ramo maschile e uno femminile.

 

Come detto la sede venne trasferita a Emming nel 1887, il 7 novembre di quell’anno le Costituzioni della Congregazione vennero approvate dall’Arcivescovo di Augusta. La dedicazione alla santa alsaziana è stata ripresa da quella della cappella di Emming, verso la quale erano organizzati pellegrinaggi nel XIV secolo.

 

Nel 1895 il fondatore abbandonò la carica di superiore generale, mettendo in pericolo la sopravvivenza dell’istituto: nel 1896 la nomina da parte della congregazione de Propaganda Fide di un nuovo superiore nella persona dell’abate beuronense di Seckau, Don Ildefons Schober, diede nuovo impulso alla vita della Società. Egli decise di trasformare il seminario di Sant’Ottilia in priorato conventuale (elevato ad abbazia il 28 giugno 1902), unito alla Confederazione Benedettina il 22 novembre 1904, il 12 marzo 1914, divenne sede della Congregazione omonima, all’epoca già a capo di altre tre monasteri, fino al 2012 l’abate di St. Ottilien era anche capo della Congregazione. Le cui Costituzioni vennero riformate nel 1897.

 

La prima missione affidata ai benedettini di Sant’Ottilia fu Zanzibar, dove venne eretta l’abbazia di Peramiho nel 1887, quindi la Corea e la Manciuria (1909) e l’America Latina (1923).

 

Tra il 1897 e il 1899 venne costruita la grande chiesa abbaziale in stile neo-gotico, vemme cosacrata nel 1903 e dedicata al Sacro Cuore di Gesù, su progetto di Hans Schurr. La sua torre nolare, con l’alta guglia ottagonale, alta 75 metri è visibile da grande distanza.

 

I monaci vennero espulsi dall’abbazia dai nazisti nel 1941, per trasformate l’edificio in ospedale militare, vi potranno tornare nel 1945 alla fine del Secondo Conflitto mondiale. Fino al 1948 vi ebbe sede un campo di accoglienza per prigionieri liberati, creato dal medico lituano Zalman Grinberg, per ex internati nei campi di concentramento (non solo ebrei).

 

Attualmente altre ai compiti della missione e la relativa assistenza allo sviluppo nei paesi del Terzo Mondo , il monastero conduce una grande casa per ritiri spirituali, un istituto di Agraria, il Rhabanus-Mauro-Gymnasium per circa 700 studenti e diverse attività artigianali, nonché la foresteria “Ottilienheim”. All’abbazia è associata una grande azienda agricola i cui prodotti sono normalmente in vendita nel grande negozio abbaziale.

 

Lo stemma dell’abbazia, ideato dal primo abate Don Norbert Weber, recentemente ridisegnato dal grafico Martin Karcher, si può blasonare: “di nero, al candelabro d’oro a cinque bracci cimati da ceri d’argento infiammati pure d’oro; al capo di rosso alla croce d’argento”.

 

Il significato dell’emblema è chiarito dal motto: LUMEN CÆCIS (“luce per i ciechi”), che vuole significare l’amore (rosso) che porta la luce della Parola di Cristo (croce) nella notte (nero) ai cinque continenti (candelabro) e ricorda l’indirizzo missionario della Congregazione. Il motto è anche un rimando a Sant’Ottilia di Hoenburg, nata cieca e miracolosamente sanata durante il battesimo da sant’Erhard, arcivescovo di Ratisbona, che divenne badessa del monastero di Hoenbourg (dal quale il nome italiano di sant’Ottilia di Altitona) fondato per espiazione nel 680 dal padre, il duca Adalrico d’Alsazia, presso il castello dove la santa aveva abitato da piccola con la famiglia (la biografia narra come, inizialmente, il padre volesse farla sopprimere alla nascita per la sua grave disabilità). Per decreto di Pio VII del 1807la santa è patrona dell’Alsazia.

 

Da questo stemma deriva anche quello dell’intera congregazione che ha il candelabro nel capo, mentre il campo è rivestito dalla figurazione di una rete da pescatore, il tutto accolalto ad una bastone pastorale con il riccio sostituito da una rotella con l’acronimo C.S.P.B.

 

Tra i prodotti della grande azienda abbaziale si trova la birra “Dein Bier” (“La tua birra”), che si può acquistare nelle varietà:

 

  • Dein Bier Klosterkellerbier, ossia una birra prodotta per il consumo interno dell’abbazia (ma ugualmente commercializzata) con un tenore alcoolico del 5,6%.
  • Dein Bier Weizen (birra di grano) con un volume alcoolico del 5,0%
  • Dein Bier Hell
  • Dein Bier Bockbier
  • Dein Bier Festbier
  • Dein Bier Dinkelbier

 

Viene anche prodotta una birra-liquore, la Bierlikör,  una birra forte aromatizzata con erbe e spezie.