Ronse

Sint-Hermespriorij van Ronse

(Ex priorato di Sant’Ermete di Renaix) – Monaci Benedettini



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Secondo la tradizione il vescovo di Tongeren (Maastricht) sant’Amandus (o, molto più probabilmente, un suo successore) fondò nella località di Rontnacum un monastero dedicato a San Pietro e a San Paolo nel VII secolo.

Nel IX secolo il cenobio venne donato da Ludovico il Pio all’abbazia di San Cornelio di Inde (attuale Cornelismünster), presso Aquisgrana, in quel periodo vennero poste nella cripta le reliquie di sant’Ermete (Hermes), martire del I secolo.

La comunità fu costretta ad abbandonare il luogo più volte a causa dei frequenti saccheggi dei vichinghi, fino a quando il complesso venne saccheggiato e incendiato dai “normanni” nell’880.

Nel 940 le reliquie vennero ricomposte nella grande cripta basilicale completata nel 1083, sulla quale venne edificata una grande basilica consacrata nel 1129.

Il culto del santo, invocato contro le malattie mentali, è all’origine dei frequenti pellegrinaggi che sostennero l’economia locale (un detto francese recita “Sant’Ermete cura i pazzi della zona ma mantiene gli abitanti di Ronse così come sono”).

Si fa risalire al 1090 la tradizione del “Lundi des Fous” (“lunedì pazzo”), il Carnevale che si svolge all’inizio di gennaio; mentre la domenica della SS. Trinità si svolge il “Fiertelommegang” processione di 32 km con le reliquie di Saint-Hermès lungo i confini della città antica, poste in un reliquiario in argento seguite o precedute da diverse centinaia di figuranti in costume. La tradizione vuole che chiunque si trovi all’interno di questo cerchio magico (pellegrinaggio) sia protetto dalla follia.

Questa processione, secondo il ricercatore Eric Devos, avrebbe origini pagane: il grande “cerchio protettivo” che circonda la città, e lungo il quale si svolge la processione, insiste su un analogo circuito precristiano segnato da reperti archeologici; si pensa che il Grand Tour de Saint Hermès si sia sviluppato durante le terribili epidemie medievali di ergotismo, causato dall’Ergot (Claviceps purpurea) della segale, un fungo che infetta specialmente questo cereale anticamente molto utilizzato la panificazione. Questo parassita provoca effetti neurologici come allucinazioni, convulsioni e la perdita di sensibilità in alcuni arti, arrivando anche alla cancrena. I sintomi della malattia erano spesso visti come casi di possessioni demoniache o stregoneria. Anni di clima umido crearono le condizioni ideali per una terribile tragedia, come durante l’ondata di ergotismo dal 1124 al 1129, periodo durante il quale si ebbero molti morti.

Intorno al monastero sorse un fiorente borgo, che ottenne i privilegi di “città” da Gerard de Wautripont, “advocatus” dell’abbazia di Inde, nel 1240. Pochi ani dopo l’abbazia di Inde vendette tutti i possedimenti di Ronse che venne eretta in baronia nel 1549, tranne una piccola enclave (la Franchise de Renaix) che continuò ad essere amministrato dal monastero, trasformato in capitolo di St. Hermes, con una sua indipendenza giuridica e fiscale dal resto della città.

Il 26 marzo 1478 le truppe francesi saccheggiarono e incendiarono la città; la quale si riprese però rapidamente grazie alla fabbricazione di tessuti.

Nel XVI secolo aderì alla riforma calvinista dei Paesi Bassi Spagnoli, che espose la città agli attacchi del Duca d’Alba, costringendo molti imprenditori tessili a rifugiarsi in Olanda e in Inghilterra. Il 21 luglio 1559 la città venne distrutta da un incendio.

La storia successiva seguì le vicende di questa travagliata regione europea.

Nel 2018 è stato concesso alla attuale chiesa di Sant’Ermete il titolo di “basilica minore” per iniziativa del decano don Michel T’Joen e di monsignor Luc Van Looy, vescovo di Gand.

La concessione del titolo basilicale ha reso necessaria l’adozione di un nuovo stemma progettato da Luc Duerloo, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Anversa, e realizzato dall’araldista Prisca Van Dessel. Si blsona: “d’oro, all’aquila bicipite di nero, armata e rostrata di rosso, tenente con l’artiglio destro una spada d’argento e una rami di palma di verde, e con l’artiglio sinistro una catena d’argento, con all’estremità un diavolo sdraiato al naturale, cornuto e alato, posto in punta”.

L’aquila bicipite è quello dello stemma, derivato dal sigillo, della città di Ronse, la spada e il ramo di palma rimandano al martirio di Sant’Ermete mentre il diavolo incatenato richiama la protezione del santo contro il potere del male. Il decano T’Joen ha scelto come motto: EVANGELII TESTIMONIUM LUCEAT  (che la testimonianza della Buona Notizia risplenda).  

Non è chiaro se, come priorato dipendente da Inde, il monastero di Ronse abbia utilizato lo stemma proprio della casa madre, che si blasona “di rosso a due pastorali d’oro posti in decusse”.

Una birra “St. Hermes” con un tenore alcoolico dell’8% viene commercializzata dalla Bouwerij Clarysse di Ouodenaarde con l’indicazione bilingue fiamminga/francese “prodotta nelle Ardenne fiamminghe sotto la protezione di Sant’Ermete, patrono della città di Ronse” messa in vendita in occasione della processione dedicata al santo.