Rolduc

Kloosterrade/Monastére de Rolduc

(Ex abbazia di Rode) – Canonici Regolari Agostiniani



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Nell’VIII secolo la nobile Ode, principessa delle isole scozzesi nata cieca, ottenne la guarigione grazie ad un pellegrinaggio presso la tomba di San Lamberto di Liegi (assassinato il 17 settembre 696), celebre proprio per le malattie della vista. Recatasi a Roma per testimoniare la miracolosa guarigione decise di fare voto di castità, rifiutando il ricco matrimonio combinato dal padre. Si ritirò in preghiera nelle diocesi del suo guaritore, presso Roda Ducis, non lontano da Maastricht. Alla sua morte venne sepolta in quella località e si cominciò a costruire un santuario.

Nel 1104 un giovane sacerdote del monastero di Tournai, Ailbert d’Antoing, fondò un monastero dedicato alla Vergine Maria nella “Terra du Rode” assieme a due compagni, presso il fiume Würm in un terreno appartenente al conte Adelbert van Saffenberg, che assunse inizialmente la denominazione di Kloosterrade, poi ‘s-Hertogenrade (Rode-le-Duc o Rolduc, in francese) per la presenza, sulla sponda opposta del fiume, di una castello di proprietà ducale. Nel 1106 Ailbert, con l’aiuto di Embrico van Mayschoss, iniziò ad edificare nuovi edifici per la comunità che si andava formando.

Dopo un disaccordo sull’ulteriore costruzione, Ailbert decise di andarsene nel 1111 e la costruzione della chiesa rimase ferma per quasi 20 anni. Ailbert morì nell’anno 1122 a Sechtem, vicino a Bonn, e il suo corpo venne traslato nel suo monastero dove venne onorato come “beato” (solo nel 2005 è stata iniziata la causa di beatificazione) che, successivamente, venne unito all’Ordine dei Canonici Agostiniani. Come in altri casi analoghi il monastero ospitava inizialmente una comunità maschile e una femminile, dirette da un unico abate.

Dopo Ailbert, la carica abbaziale venne assunta da Richard Benignas Richer, proveniente dal monastero bavarese di Rottenbuch . Sotto la sua prelatura, nel 1130 furono iniziati i lavori di ricostruzione della chiesa, che venne completata nel 1153 sotto il successore Erpo.

Nel 1136 il territorio venne assoggettato dai duchi di Limburgo che divennero i protettori dell’abbazia di Kloosterrade/Rolduc, facendone la chiesa di famiglia, diversi duchi vi si fecero inumare, tra di essi Walram III.

Durante il XII e il XIII secolo l’abbazia visse un periodo di splendore e fu in grado di creare nuove fondazioni. Nel 1224, dopo una nuova campagna di costruzione, la chiesa fu nuovamente consacrata.

Nel XIV secolo iniziò il declino; durante la Guerra degli Ottant’Anni fu gravemente danneggiata.

Dal 1598 l’abate di Rolduc aveva diritto ad un seggio nel parlamento degli Stati di Limburgo e Overmaas, del quale era presidente.

Nel XVII secolo si ebbe una ripresa, nel 1680 l’abate Winandus Lamberti (1650-1664) iniziò i lavori di restauro del complesso in stile barocco, per i quali impiegò anche i ricavi delle miniere di carbone che ottenne in concessione nel 1723 (lo sfruttamento intensivo verrà intrapreso dall’abate Fransiscus Rauschaw nel 1742, nel 1775 vi lavoravano oltre 350 minatori dipendenti dall’abbazia).

Grazie all’abate Lamberti e ai successori, Petrus Melchioris van der Steghe (1667-1682) e Johannes Bock (1683-1712), l’abbazia venne profondamente rinnovata, anche dal punto di vista disciplinare. Nicolaas Heyendal, abate dal 1712, si confrontò con le teorie di Cornelius Jansenius. Nel 1753 secolo venne edificata la bella biblioteca rococò, opera dell’architetto Joseph Moretti di Aquisgrana.

Con l’arrivo dei rivoluzionari francesi la comunità venne dispersa e il monastero soppresso nel 1796. Dopodiché gli edifici caddero in abbandono. Mentre le attività estrattive vennero prese in carico dal Demanio.

L’ultimo abate di Rolduc, Petrus Joseph Chaineux ebbe un ruolo nella rivoluzione del Brabante contro l’imperatore Giuseppe II, persuadendo il Limburgo alla secessione l’8 marzo 1790. Egli aveva partecipato anche alla riunione di fondazione degli Stati Uniti d’America l’11 gennaio 1790 a Bruxelles.

Con la costituzione del Regno d’Olanda, dopo il Congresso di Vienna, il confine venne ad essere tracciato proprio attraverso la “Terra di Rode” e l’abbazia si trovò nel territorio del nuovo comune di Kerkrade, e venne separata dall’opposta regione col castello, che venne assegnata alla Prussia e formò il comune di Herzogenrath.

Nel XIX secolo, nell’antica abbazia di Rolduc, si insediarono i Gesuiti che vi aprirono un collegio che arrivò ad avere grande prestigio, al quale venne unito il seminario minore della diocesi di Liegi (allorché, tra il 1831 al 1840, il territorio tornò al Belgio) e, successivamente, ospitò il seminario maggiore per quella di Roermond, fondato da mons. Joannes Gijsen, il primo dei Paesi Bassi secondo le linee guida del Concilio Vaticano II, gestito dai Gesuiti, ed ebbe come consigliere anche il noto teologo Joseph Ratzinger (futuro papa Benedetto XVI).

Attualmente vi ha sede una scuola secondaria superiore, il Collegio Charlemagne, il seminario cattolico e dal 1970 il Rolduc Congress Center con hotel. Rappresenta il più importante complesso monastico preservato dei Paesi Bassi.

Per il ruolo eminente dell’abbazia di Rolduc nello Stato, l’abbazia ha adottato come proprio lo stemma del Ducato di Limburgo: d’argento, al leone bicaudato di rosso, armato, lampassato e coronato d’oro. Motto: JUSTE FORTITER (traducibile con “giusto con fermezza”).

Dal 2002 è in commercio la birra “Rolduc”, prodotta dalla belga De Proefbrouwerij di Lochristi, riprendendo una produzione locale attestata fina dal 1146. La denominazione “birra d’abbazia” sembra impropria dato che non vengono devolute somme per il mantenimento del sito storico.

La bevanda è una birra bionda dorata con un tenore alcoolico dell’8%.