Friburgo (diocesi)

Diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg

(Diocesi di Losanna-Ginevra-Friburgo) – Sede vescovile cattolica



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Il motivo della presenza di questa Diocesi nel nostro repertorio è motivata dal fatto che il vescovo, mons. Charles Morerod (OP), in cattedra dal 2015, ha lanciato un particolare progetto, mettendo in commercio alcune birre speciali in edizione limitata, denominate “bière de l’évêque” e prodotte dalla birreria La Challensoise di Echallens (Vaud) e messe in commercio dalla società Coussicou SA, il cui ricavato finanzia le opere di assistenza , carità e missione nel mondo gestite dalla Diocesi.

Fino ad oggi sono state messe in commercio:

– “Urbi er Ortie” 2015, la cui denominazione richiama la benedizione papale “Urbi et Orbi” e l’aroma dell’ortica (ortie) che compone questa bevanda.
– “Les 12 Épeautres” 2016, una bianca, alcool 5,2%. La denominazione è un gioco di parole tra la “apôtres” (apostoli) e “épeautre” (spelta) il cereale, simile al farro, usato per questa speciale bevanda.
– “L’amère supérieure” 2017, una India Pale Ale con alcool 6,5% che richiama la « Mere Supérieure » (Madre Superiora) dei monasteri femminili e l’amarezza (“amère”) delle sostanze amaricanti (come il luppolo) utilizzate per produrla.
– “La Caramélite” 2018, richiama il caramello (caramel), ossia il malto caramellizzato, ingrediente utilizzato per addolcire questa birra e il monte Carmelo di Gerusalemme.

L’attuale Diocesi comprende i territori delle precedenti circoscrizioni ecclesiastiche di Losanna (Lausanne), Ginevra (Géneve) e Friburgo (Fribourg, sede dell’episcopio) il cui presule è direttamente soggetto alla Santa Sede. Territorialmente comprende gli attuali territori del Cantoni svizzeri di Neuchâtel, Friburgo, Ginevra e una parte di quello del Vaud.

La chiesa cattedrale è quella di Saint Nicholas a Friburgo. L’ex cattedrale di Saint Pierre a Ginevra è dal 1535 una cattedrale calvinista, mentre quella di Notre-Dame di Losanna è dal 1536 una semplice parrocchia protestante.

La diocesi di Losanna venne eretta nel Vi secolo, ricavandone il territorio da quelle di Ginevra e Basilea (esistenti dal IV secolo), nel territorio della Civitas Helvetiorum, nella regione romana Maxima Sequanorum, l cui capitale era Aventicum (Avenches), che venne distrutta dagli Alemanni nel 264, per cui vescovi spostarono la residenza prima a Vindonissa (Windisch), poi a Losanna dove il vescovo san Mario, verso la fine del VI secolo, vi fondò la chiesa principale e vi fu sepolto, cedendo la parte settentrionale della Diocesi alla nuova sede vescovile di Costanza (Konstanz). Ecclesiasticamente dipendeva dalla sede metropolitana di Besançon, antica capitale provinciale.

Nel 1270 i vescovi di Losanna ottennero anche il titolo e le prerogative di “principe”, su un territorio che si estendeva su Losanna, Lavaux, Avenches, Lucens, Bulle, Riaz e La Roche. Nel 1536, con la conquista del Vaud da parte dei bernesi, il potere temporale dei vescovi ebbe termine, ma essi mantennero il titolo di “principe dell’Impero” fino al 1803.

Con la Riforma protestante il principe-vescovo di Losanna perse anche gran parte del suo potere spirituale, che si ridusse al solo cantone di Friburgo, che non aderì alla Riforma. Il vescovo andò esule per lungo tempo prima in Savoia, poi in Borgogna e in Franca Contea, per stabilirsi definitivamente a Friburgo nel 1663, anche se le autorità cantonali non permisero all’inizio l’istituzione di una nuova Diocesi e una cattedrale cattolica.

A seguito della Rivoluzione francese papa Pio VII, con la bolla “Qui Christi Domini” del 29 novembre 1801, stabilì la cessione da parte della diocesi di Losanna “in Friburgo” delle parrocchie che possedeva nella Franca Contea, all’arcidiocesi di Besançon, di quelle nel Cantone si Soletta/Solothurn e nel Cantone di Berna alla diocesi di Basilea (Basel). In compenso la diocesi fu liberata dalla dipendenza dell’arcidiocesi di Besançon e divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede.

Il 30 settembre 1819 lo stesso papa Pio VII con il breve “Inter multiplices” scorporò dal territorio dell’arcidiocesi di Chambéry le parrocchie cattoliche che si trovavano nel Cantone di Ginevra per unirle a Losanna; mentre il 30 gennaio 1821, con il breve “Temporum vices” dell’ancora regnante Pio VII, ai vescovi di Losanna fu concesso il titolo di “vescovi di Ginevra” e contestualmente la diocesi assunse la denominazione di “diocesi di Losanna e Ginevra”.

Nel corso del XIX secolo la diocesi fu inoltre coinvolta nella guerra del Sonderbund, nella quale i cantoni cattolici combatterono contro i radicali del potere bernese; in questo contesto il vescovo mons. Etienne Marilley fu bandito dalla Diocesi dal 1848 al 1856 e dovette governare il proprio gregge dall’esilio di Divonne in Alta Savoia.

Nel 1864 mons. Gaspard Mermillod fu nominato vescovo ausiliare di Losanna, con residenza a Ginevra e nel 1873 fu nominato Vicario Apostolico della città. Questo, che fu visto come un tentativo di ripristinare l’antica sede ginevrina, portò ad uno scontro aperto tra lo stesso Mermillod e le autorità ginevrine, le quali convinsero il Consiglio Federale Svizzero ad espellere il vescovo, la pace venne composta nel 1883 con la nomina di mons. Mermillod a vescovo di Losanna e Ginevra.

Il 17 ottobre 1924 la diocesi assunse il nome attuale in forza della bolla “Sollicitudo omnium” di papa Pio XI, nell’occasione la collegiata di San Nicola di Friburgo fu eretta a sede cattedrale diocesana con un proprio capitolo di canonici: per la prima volta dopo il 1536 la diocesi aveva una propria chiesa cattedrale. Nel 1968, grazie anche al considerevole aumento del numero dei cattolici frutto dell’immigrazione italiana, spagnola e portoghese, fu ripristinata la figura del vescovo ausiliare.

Nel 2006 il vescovo mons. Bernard Genoud, per la prima volta dopo la riforma protestante, ha potuto celebrare una messa nell’antica cattedrale di Losanna, su invito della Chiesa Evangelica Riformata del cantone Vaud.

Lo stemma proprio della Diocesi è diviso in tre parti, tecnicamente “interzato in pergola rovesciata: il primo partito d’argento e di rosso a due cibori dell’uno nell’altro; nel secondo di rosso a due chiavi d’oro poste in croce di Sant’Andrea; nel terzo d’azzurro al braccio benedicente, vestito e uscente da una nuvola movente dalla punta, il tutto d’argento”.

In francese si blasona: “Tiercé en pairle: au premier parti d’argent et de gueules à deux ciboires de l’un en l’autre; au second de gueules à deux clefs d’or croisées en sautoir; au troisième d’azur au bras bénissant, habillé et issant d’un nuage mouvant de la pointe, le tout d’argent”

Nel primo campo si trovano le armi del Capitolo dei canonici della cattedrale di Losanna noto dal XIV secolo, con i colori dello stemma della città, dopo la dissoluzione del capitolo nel 1537 le armi furono adottate dalla Diocesi (cattolica) di Losanna. La cattedrale è dedicata a Notre Dame (ossia alla Madonna) e, simbolicamente, il ciborio (o pisside) destinato a contenere il “corpo di Cristo” ne è un’immagine metaforica.

Nel secondo sono rappresentate le chiavi di san Pietro, emblema del Capitolo dei canonici della cattedrale di Saint Pierre di Ginevra, unita a Losanna nel 1821.

Nel terzo le armi proprie del Capitolo della collegiata di Friburgo, elevata a cattedrale nel 1925, rappresenta il reliquiario “topico” (nel quale la forma corrisponde a quella della reliquia che contiene) dell’omero del braccio di San Nicola di Myra, che venne donato alla collegiata di Friburgo dall’abbazia di Hauterive nel 1514 (che sosteneva di aver ricevuto alcune reliquie del popolare santo dal papa all’inizio del XV secolo). Il reliquiario è esposto nel tesoro della cattedrale.

Lo scudo è accollato alla croce processionale d’oro, insegna della dignità vescovile, manca il galero verde perché lo stemma identifica la Diocesi e non la figura personale del vescovo.

Mons. Charles Morerod, nel suo emblema personale, oltre ai tre campi della Diocesi ne ha aggiunto un quarto con lo stemma dell’Ordine Domenicano, dal quale proviene. Che si blasona: “Gheronato d’argento e di nero, alla croce gigliata gheronata dell’uno nell’altro”: il termine tecnico “gheronato” indica che lo scudo è diviso da quattro linee: verticale, orizzontale, obliqua da destra a sinistra e obliqua da sinistra a destra, ottenendo così otto “triangoli” detti “gheroni” che, a loro volta, hanno questo nome per la somiglianza alla falda della gonnella maschile medioevale portata sul davanti (in germanico “gairo”).