Bruxelles Santa Caterina

Paroisse de Sainte-Catherine, du Sacré-Coeur de Jésus e du Coeur Immaculé de Marie

(Parrocchia di Santa Caterina, Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria) –



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Una chiesa dedicata alla popolare santa alessandrina Caterina esiste presso il porto fluviale di Bruxelles dal XIII secolo, l’edificio attuale è la terza ricostruzione, alla quale rimane il campanile di epoca barocca, realizzata dagli architetti Joseph Poelaert e Wynand Janssens (suo allievo) nel 1874 e recentemente restaurata con finanziamenti pubblici e ri-dedicata a Sainte-Catherine, au Sacré-Coeur de Jésus et au Coeur immaculé de Marie.

La città di Bruxelles è proprietaria dell’edificio, classificato dalla Commission Royale des Monuments et Sites nel 1982 è rimasto chiuso a culto per molto tempo. La fabbrica è un “ibrido” di stili ispirato agli edifici francesi del XVI secolo (come la chiesa di Saint-Eustache di Parigi): con elementi gotici, rinascimentali e barocchi, fedele alla filosofia e allo stile dell’architetto al quale si deve il mastodontico Palais de Justice che domina il centro della città. La griglia in ferro battuto che la decora oggi proviene dall’ex Grand Hôtel del 1875 (oggi scomparso).

Il 20 settembre del 2014 l’allora arcivescovo di Malines-Bruxelles, mons. André-Joseph Léonard, decise di riaprire sperimentalmente al culto cattolico la chiesa di Sainte-Catherine, per un periodo di prova fino al giugno dell’anno successivo.
La gestione della parrocchia, della liturgia e della pastorale, fu affidata ad un gruppo di giovani sacerdoti della Fraternité des Saints Apôtres, fondata allo scopo dallo stesso mons. Léonard nel 2013, sostenuti dalla Fabrique d’église de Sainte-Catherine e dall’associazione di devoti “Coeurs unis de Jésus et Marie” (Cuori Uniti di Gesù e Maria).
La decisione però trovo opposizione da parte di Alain Courtois, Premier Échevin (Primo Scabino, corrispondente all’Assessore italiano, nelle città belghe) della città di Bruxelles e incaricato degli Affari Religiosi, che aveva promosso un concorso di idee per l’utilizzo (anche alternativo) della chiesa, ma l’accoglienza favorevole delle diverse associazioni locali, come quella dei commercianti, che organizzarono un pic-nic di sostegno il 30 maggio 2015 lo ha fatto ricredere.

La Fraternità dei Santi Apostoli (Fraternitas Sacerdotalis Sancti Apostoli) si basa sulla spiritualità del nizzardo don Michel-Marie Zanotti-Sorkine (nato nel 1959), che fu il redattore dello Statuto. Il suo scopo era quello di ritornare all’identità sacerdotale e riportare alla fede tutti coloro che si erano allontanati dalla Chiesa.
Nel 2016 la Fraternità venne sciolta in via provvisoria dall’arcivescovo Jozef De Kesel, successore di mons. Léonard, e definitivamente da papa Francesco il 12 aprile 2018. Il motto della Fraternità era “Facti sunt mihi omnes ut salvum quis aliquam at pretium” (“Mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno” dalla I lettera di San Paolo ai Corinzi, I/9,22). In una dichiarazione il presule spiegò il motivo di questa decisione: “L’iniziativa è problematica. Il fatto che la maggior parte dei membri della Fraternità provenga dalla Francia, dove molte regioni soffrono di una crudele mancanza di sacerdoti, è una grave violazione della solidarietà tra i vescovi, sia di quelli del nostro paese che dei nostri vicini francesi”.
Questa decisione provocò malcontento tra i fedeli della parrocchia servita dai sacerdoti che vennero quindi rimandati nelle loro diocesi di origine.

La Parrocchia di Santa Caterina e la Fraternité des Saints Apôtres (Fraternità dei Santi Apostoli) e, in collaborazione con la comunità parrocchiale ha lanciato una particolare “bière d’abbaye” (che, a rigore, si dovrebbe definire “di Chiesa”), la Ste-Kat’, nata dall’incontro con l’associazione Brussels Beer Project, in particolare con l’impegno di don Jérémie Schaub che, con il sostegno di tre confratelli della parrocchia ha riaperto al culto il tempio cittadino. È una “Belgian Pale Ale” con un tenore alcoolico del 7%.

La produzione, tutt’ora in corso di circa 50.000 bottiglie all’anno, prodotte nella birreria di rue Dansaert, permette di finanziare le opere di carità, di culto e di restauro della Parrocchia. La distribuzione (anche on line) è garantita dall’Associazione benefica ASBL “Amis de Sainte Catherine” che rifornisce i rivenditori del quartiere e offre la bevanda ai visitatori.

Uno stemma è difficilmente attribuibile a questa chiesa, fatta salva la nota figura di santa Caterina con la ruota con la quale venne martirizzata; possiamo però “assumere” il logo della Fraternità: che mostrava due mani congiunte e aperte in segno si sostegno e protezione di una piccola chiesa che riproduceva vagamente le forme del tempio cittadino circondata da 12 stelle (attributo della Vergine Maria).