Breda

Catharina en Begga Begijnhof van Breda

(Ex Beghinaggio di Santa Caterina e Santa Begga) –



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Le “Beghine” erano gruppi di devote cattoliche, per lo più di nobile discendenza, che dalla fine del XII secolo su influsso delle dottrine evangeliche si riunivano in comunità per condurre una vita di riflessione e preghiera nella castità. Non facevano voto di obbedienza e povertà come i monaci.
Il movimento iniziò nella diocesi di Liegi e presto si formarono comunità di beghine in tutta Europa. A Breda probabilmente è sorto intorno al 1240 una comunità di beghine che, secondo la tradizione venne creata da Machteld van Diest in un terreno donato il 22 marzo 1267 da Hendrik V d Breda e dalla moglie Sofia van Berthout. Il vescovo di Liegi nel 1270 autorizzò la costruzione do semplice cappella in legno, che fu eretta tra il 1275 e il 1325.
Il beghinaggio medievale si trovava accanto al Castello di Breda, sede attualmente della Accademia Militare Reale (KMA). Le fondamenta sono state scoperte ed esplorate negli anni ’90cdel XX secolo: era circondato da un fossato, aveva una chiesa con cimitero murato, un edificio principale, tre case, un ospedale (dal 1334) e un’area aperta. La prima cappella in legno fu successivamente sostituita da una chiesa in pietra con coro rettangolare, che venne demolita intorno al 1500, per costruire una nuova chiesa in pietra, ora con abside e torre scala dedicata a Santa Caterina d’Alessabdria.

Nel 1525 conte Enrico III di Nassau-Breda, signore di Breda, decise di ampliare il Castello e di trasformarlo in un palazzo rinascimentale e il beghinaggio medievale venne demolito.

Le beghine, guidate dalle Maestre Katherijn Jansdochter Marcelissen e da Cornelia Dornincx, inizialmente tentarono di opporsi, fino al 1531 quando, con il consenso del vescovo di Liegi, fu stipulato un accordo per il trasferimento nella sua attuale sede su Catharinastraat, e si stabiliva anche che il Begijnhof sarebbe rimasto da allora in poi sotto la protezione personale della famiglia Nassau. Le beghine vi si trasferirono, versando 600 fiorini, nel 1535 e poterono utilizzare la alla cappella di Sankt Wendelinus.

Dopo il cattura di Breda il 4 marzo 1590 sorse una controversia legale tra le beghine e il nuovo governatore Charles de Héraugière, a causa della costruzione di un muro divisorio e un percorso attraverso il beghinaggio. La disputa si sarebbe conclusa con la cattura di Breda da parte degli spagnoli nel 1625.

A causa della protezione promessa dalla casa nel 1531 Orange-Nassau il Begijnhof continuò a vivere anche dopo la Riforma, sotto protezione di questa famiglia, unica istituzione cattolica della città. Tuttavia, in 1590 e 1637 la cappella fu confiscata e trasformata in chiesa protestante (alle beghine fu però permesso di essere sepolte in questa chiesa). Dopo la perdita della cappella, le beghine convertirono due case sul lato nord del Begijnhof come chiese di emergenza. Dopo 1648 questa chiesa di emergenza è stata ampliata e avrebbe continuato a funzionare fino al XIX secolo.

Dal 1731 e 1739, le beghine non furono più autorizzate ad accettare postulanti su decisione degli Stati Generali, minacciandone la sopravvivenza, ma sulla base delle condizioni di capitolazione nella cattura di Breda da parte dell’esercito di Frederik Hendrik nel 1637 e dello Stadtholder William IV di Orange-Nassau nel 1747 le beghine potessero accettare di nuovo novizie.

Nell’Ottocento la situazione dei cattolici migliorò nel Paese e fu loro permesso di ricostruire le proprie chiese. Willem van Zon costruì l’attuale chiesa di Santa Caterina nel periodo 1836-1838 come un piccolo edificio stile neoclassico progettato dall’architetto Oosterhout Van der Aa.

Dopo la restaurazione della gerarchia episcopale nei Paesi Bassi, Breda divenne sede di Diocesi nel 1853. Il primo vescovo di Breda, mons. van Hooydonk impose nuovi Statuti alle beghine nel 1855 anche se la superiora della comunità vide limitate la proprie prerogativa (nei secoli precedenti la superiora, eletta democraticamente dalle beghine, era custode di tutti i beni mobili e immobili del Begijnhof).

All’inizio del XX secolo, il sacerdote cappellano del Beghinaggio, Petrus Hopmans (in seguito nominato vescovo), intese trasformare il beghinaggio in una comunità semi-monastica e, nonostante la ferma opposizione della Maestra Maria Jansen, le modifiche furono apportate con i nuovi Statuti del 1909.

Dagli anni ’50 in poi, ad alcune case delle beghine fu data una funzione diversa. Ad esempio, la casa 49 è diventata una Scoutshop (dal 1959), i cottage dal 51 al 59 furono affittati dall’Azione Cattolica e dopo il 1952, la casa del nr.47 divenne la segreteria della scuola Mater Amabilis. Inoltre, il monumentale cancello neoclassico è stato sostituito da un nuovo cancello d’ingresso più semplice, rinnovato nel 1980.

L’ultima beghina di Breda, suor Cornelia Frijters, morì nel 1990 e venne sepolta nel cimitero di Zuylen.

Nel 2017 il Begijnhof Breda ha celebrato il suo 750 ° anniversario con numerose attività. L’entità giuridica che attualmente gestisce il Begijnhof è sempre la stessa che agì come beneficiario nel 1267. È la più antica entità giuridica del beghinaggio sopravvissuta in Europa.

Nota: per la somiglianza dei nomi, a partire dal XV sec. si è considerata Begga come iniziatrice del movimento delle beghine, ed è esistita una pia letteratura che, specialmente nei paesi fiamminghi, illustra e difende questa teoria, nata, invece, dal fatto che le beghine scelsero Begga come patrona. La Begga storica vissuta nel VII secolo da nobile famiglia carolingia, si sposò e rimase vedova. Sull’esempio della madre, santa Itta, che alla morte del marito, il beato Pipino di Landen, si era ritirata nel monastero belga di Nivelles – fondò il monastero di Notre-Dame ad Andenne-sur-Meuse (Belgio), di cui fu badessa.

La birra dedicata alla Breda’s Begijntje (lett. “la Beghina di Breda”), nella varietà “Dubbel” e “Tripel” all’ 8%, è stata prodotta tra il 1992 e il 1995 (anno della sua chiusura) dalla Brouwerij De Teut secondo la ricetta di Paul Caquelein e Ben van Doom, come recita l’etichetta che mostra una veduta del Beghinaggio, con una sorella in primo piano, sormontata da un angelo che sostiene lo stemma della città di Breda: “di rosso, a tre crocette di Sant’Andrea d’argento”, che possiamo considerare anche l’emblema della comunità, dato che è lo stesso della famiglia dei conti di Breda, poi confluita nei Nassau.