Bouxières aux Dames

Abbaye de Notre Dame de Bouxières

(Ex abbazia di Nostra Signora di Bouxières) – Canonichesse Regolari



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Secondo una popolare leggenda è proprio nella località di Champigneulles che nel 640 avvenne il miracolo, attribuito all’intercessione di Saint-Arnou (o Arnoulf), patrono dei birrai, che fece riempire di birra fresca le botti vuote di coloro che stavano portando le sue reliquie in processione.

Una vera e propria “Abbaye de Champigneulles”, come viene dichiarata in etichetta nell’attuale produzione del locale birrificio, non è mai esistita, la località era un possedimento dell’abbazia di Bouxières. Non abbiamo la certezza se presso quest’abbazia sia stata prodotta birra, come è però assai probabile, trovandosi in una regione fortemente “brassicola”.

L’abbazia di Bouxières, venne fondata nel 936 da saint Gauzelin, vescovo di Toul (dopo essere stato notaio e cancelliere di re Carlo “il Semplice”, che lo nominò vescovo) per le monache benedettine come, e dopo la sua precedente fondazione lorenese di Saint-Epvre, per i monaci. Gauzelin visse in seguito in povertà e preghiera e morì nel 962.

Su questa fondazione esistono due leggende fondative, secondo la prima fu un cinghiale ad indicare il luogo a Gauzelin, l’altra invece attesta l’indicazione divina tramite un daino bianco comparso improvvisamente nella foresta.

Nel XV secolo l’abbazia, precedentemente nota anche come Sainte Marie du Mont, venne trasformata in un Capitolo di canonichesse (o “Dames”), uno dei quattro del Ducato destinati alla nobiltà lorenese, per la quale erano richiesti i famosi “quattro quarti di nobiltà”, con badesse regolarmente elette e direttamente soggetta alla Santa Sede.

L’abbazia rimase attiva fino al 1787, quando le canonichesse stanche della vita appartata di Bouxières, trasferirono il loro convento nel quartiere di Bonsecours della più “vivace” città di Nancy, la capitale del Ducato di Lorena che, dal 1737, era stato concesso da Luigi XIV “a vita” allo suocero, Stanislas Leszczyński, spodestato re di Polonia, e che stava trasformando la città nelle fastose forme barocche che vediamo ancora oggi (è inserita nel Patrimonio UNESCO) e iniziate già al tempo del duca Carlo III di Lorena.

Gli edifici dell’antica abbazia di Bouxières vennero demoliti dai rivoluzionari, che usarono il sito come cava di pietra da costruzione. Di essa rimane oggi solo qualche misero avanzo, inglobato in costruzioni successive. Alcuni reperti del tesoro del monastero sono oggi conservati presso la cattedrale di Nancy.

Nel XVIII secolo, in onore delle canonichesse il villaggio adottò il nome di Bouxières-aux-Dames, mentre un particolare liquore venne commercializzato con il nome di “La Chanoinesse” del quale la pubblicità dice: “… fabbricato con piante stomachiche raccolte sulla montagna secondo un’antica formula trovata in un manoscritto dell’abbazia del 1670”.

Lo stemma attribuito all’abbazia di Bouxières è noto da documenti del XVII secolo, si compone di uno scudo a losanga (tipico per i monasteri femminili) “troncato: il primo ritroncato d’azzurro e d’argento, in secondo di oro pieno” accollato al pastorale della badessa munito di un lungo “sudarium” (velo). Lo scudo, nelle versioni più recenti (XVII sec.) è insignito della Gran Croce dell’Ordine dello Spirito Santo del Regno di Francia.

Per quel che riguarda Champigneulles, l’antica “Campiniola” (“piccola campagna”) nella valle di Bellefontaine, è documentata dal XIV secolo come possesso dell’abbazia di Bouxières ed anche, in minor parte, di quella di Saint Arnoulf di Metz. Nel 1156 tutte le proprietà erano dell’abbazia di Bouxières.

Nel XVIII secolo il conte di Fontenoy vi fece costruire un castello (Château du Bas), circondato da un grande parco, venne impiantato anche un mulino, un laboratorio ceramico e una cartiera, che attirarono un gran numero di operai e artigiani.

Nel 1758 Voltaire volle acquistare il castello di Champigneulles, ma il duca di Lorena, Stanilas Leszczynski, venne da Luigi XIV convinto a rifiutare questa concessione giudicata “inopportuna”.

Col tempo, e grazie anche ai collegamenti con Nancy, il paese divenne un importante centro operaio. Tra le tante attività venne impiantata una grande Birreria il 20 giugno 1897, dalla Société Anonyme de la Grande Brasserie de la Moselle de Champigneulles-Nancy, formata dallo sloveno Anton Trampitsch, allievo della Scuola della Birreria di Vienna, e Victor Hinzelin, direttore del giornale “L’Impartiel del l’Est” che nel 1909 assunse il nome de Grande Brasserie de Champigneulles.

Tra il 1945 e il 1949 René Hinzelin, nipote del fondatore, investì fortemente fino a rendere l’azienda di rango nazionale, cominciando a rilevare anche le piccole birrerie del circondario, per garantirsi il mercato e neutralizzare la concorrenza.
Inizialmente non fu un operazione di successo, in generale (sia in Francia che in Europa) si preferiva la birra in bottiglia, piuttosto di quella in fusti. Si decise quindi di cominciare a vendere birra imbottigliata dalla Brasserie Lorraine, tra le quali la “Nectar”, la “Silva”, la “Bière du Cinquantenaire” e la “Grande Blonde”.
Per riutilizzare l’acido carbonico prodotto dalla fermentazione della birra venne aperta anche una linea di bevande gassate (soda e limonades, caratterizzate dall’acronimo SIC, della Société Immobilière de Champigneulles).

Nel 1966 nacque la Société Européenne de Brasserie, che riuniva 23 case produttrici sparse in tutta la Francia continentale, con una produzione di oltre 6 milioni di ettolitri all’anno e che ne fece la più importante società brassicola del Mercato Comune. La prosperità consentì di essere una dei principali sponsors dei Giochi Olimpici invernali di Grenoble del 1968 e del Tour de France. Per gli sportivi venne crata anche la “Turtel” una birra “analcolica” (o, meglio: minimamente alcolica).

Nel 1970 il gruppo internazionale BSN acquisisce il controllo della SEB, assorbendola il 28 dicembre 1972, contemporaneamente al lancio della birra “Kanterbraü” (nata nel 1971), alla quale seguirono la “Gold” (1977) e la “Chopp” (1980).

Di fronte ad una concorrenza spietata le due società brassicole che compongono la BSN dettero vita alla Kronenbourg SA nel 1997 che è oggi la seconda compagnia del settore in Europa.

La brasserie Kronenbourg, con sedi in altre località oltre a Champigneulles, dal 1995 occupa in loco oltre 150 dipendenti, con una produzione annuale di 3 millioni di ettolitri e 22 differenti qualità di birra in catalogo (Gold, Kanterbraü, Tourtel, Valstar, Wilfort, Réserve de Maître Kanter… ).

Nel 2007 è stata acquisita dal gruppo TCB Beverages ed è tutt’ora la seconda più grande brasserie di Francia e può ringraziare la benevolenza di Saint Arnou (o Arnoulf), patrono dei birrai.

L’etichetta storica “Champigneulles” è stata rilanciata nel 2012, dal 2014 la società Brasserie Champigneulles SAS commercializza 2,65 milioni di ettolitri di birra (con un catalogo di 20 etichette)

La gamma delle “bière d’abbaye de Champigneulles” comprende:

– La Grande Blonde de Champigneulles, 6,2%.
– La Grande Brune de Champigneulles, 6%.
– La bière d’Abbaye de Champigneulles, 6,2%.
– La Champigneulle Panaché.

La Brasserie produce anche la “Grimbergen” (a Obernai, in Alsazia) e la “Abbaye de Vauclair” (per la catena Lidl).