Berne

Abdij van Berne

(Abbazia di Berne) – Canonici Regolari Premostratensi (Norbertini)



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L’abbazia venne fondata nel 1134 dal cavaliere e nobile Fulcold di Berne, signore di Teisterband, presso la città di Berne in Gheldria, sulla riva del Mosa, che venne consacrata dal vescovo di Utrecht, Andreas van Cuyk.
Secondo la leggenda avrebbe così sciolto un voto fatto durante una cruenta battaglia quando, per sfuggire ai nemici, fu costretto a gettarsi in armatura nel fiume Maas, pregando che, se si fosse salvato, avrebbe trasformato il suo castello di Berne in un monastero, dove egli stesso si ritirò come fratello laico. Morì il 12 aprile 1149 e, per i suoi meriti, fu beatificato come santo dell’Ordine Premostratense.
Inizialmente però Fucold si era rivolto agli Agostiniani di Rolduc, ma per la loro mancanza di disciplina vennero scacciati e sostituiti dai Norbertini nel 1134, anno della morte del fondatore dell’Ordine san Norberto di Xanten, chiamando un gruppo dalla vicina abbazia di Mariënweerd. Anche la moglie di Fucold, Bescela, si ritirò inizialmente a Berne, per poi trasferirsi ad Altforst.
Protettori dell’abbazia furono i duchi di Clève fino al 1248, sostituiti dai duchi di Brabante e dopo di loro dai conti d’Olanda nel 1399 e dai duchi di Gheldria. Questi patronati garantirono alla comunità favori e privilegi, il suo governo si estese da subito su nove parrocchie circostanti e in successione numerosi villaggi si assoggettarono al governo spirituale (e politico) dell’abbazia: Berlicum nel 1240, Heeswijk nel 1284, Oudheusden, Elshout, Hedikhuizen, Vlijmen ed Engelen nel 1285, Bokhoven nel 1369, Lithoyen nel 1613, e ancora Haarsteeg nel 1846 e Middelrode nel 1948. Ancora nel 1964 la parrocchia di Heikant-Quirijnstock di Tilburg venne affiata alla cura dei monaci dalla Dicesi di ‘s-Hertogenbosch e, più recentemente, anche i villaggi di Dinther e Vorstenbosch.
Nel 1566 venne attaccata e danneggiata dagli Iconoclasti
Nel 1572, durante la Guerra degli Ottant’anni, l’abbazia fu saccheggiata dai calvinisti (noti come Geuzen) e il 25 settembre 1589 è stata incendiata dagli Spagnoli. Nel 1648, con la pace di Münster, gli ultimi possedimenti rimasti all’abbazia vennero confiscati dalla Repubblica delle Sette Province Unite. Dell’antica abbazia non rimasero che tracce, ancora visibili alla metà del XIX secolo.
I canonici si ritirarono nella città di ‘s-Hertogenbosch, ma con l’assedio della città nel 1629 cercarono rifugio nelle varie parrocchie e nella parte meridionale, più sicura, dei Paesi Bassi.
Successivamente l’abate ottenne una casa a Vilvoorde, presso Bruxelles, dalla quale diresse gli interessi spirituali e temporali della sua comunità dispersa. Molti dei sacerdoti di Berne, anche se costretti a rimanere in clandestinità, continuarono a provvedere ai bisogni spirituali dei loro parrocchiani, operando in alcune parti del Nord Brabante e della Gheldria rimaste cattoliche. Il futuro della comunità venne assicurato con l’ammissione di postulanti, che iniziavano il noviziato a Vilvoorde o in una delle abbazie superstiti del Belgio. In questo modo l’abbazia di Berne rimase operativa, mentre quasi tutti gli altri monasteri scomparvero dai Paesi Bassi.
I canonici si incontravano spesso a Heeswijk o in altre località, e alla morte di ogni abate ne elessero sempre un altro, tanto che l’abbazia dal 1134, un ebbe mai “sede vacante”.
Durante la Prima Repubblica francese anche la casa di Vilvoorde venne confiscata e i monaci dispersi, ma i novizi continuarono il loro percorso di formazione a Heeswijk e in altre case dell’Ordine.
Il re Guglielmo I del nuovo Regno d’Olanda, confermò l’esistenza dell’abbazia nel 1824 e papa Gregorio XVI fece altrettanto nel 1832, con sede a Heeswijk, nel piccolo castello che fungeva da palazzo abbaziale, che venne ampliato dall’abate Neefs nel 1847.
Nel 1857 venne ripristinata l’abbazia nella nuova sede di Heeswijk e nel 1879 venne costruita una nuova chiesa abbaziale, che fu ampliata nel 1927 su disegno dell’architetto Hendrik Willem Valk con i fondi donati dagli agricoltori dopo la morte di Gerlacus van den Elsen, noto come “contadino apostolo” al quale, sulla parete esterna, lo scultore Joseph Cantre intagliò in una pietra angolare il suo ritratto come omaggio. L’architetto Valk progettò il portale di accesso all’abbazia e il nuovo edificio principale fu completato nel 1999 su progetto dall’architetto Oomen.
La comunità si accrebbe considerevolmente e nel 1886 si aprì una scuola, interamente composta da insegnanti sacerdoti dell’abbazia e il Gymnasium St. Norbert (funzionante ancor’oggi come Gymnasium Bernrode). Intorno al 1920 l’abbazia ha iniziato la produzione delle sue pubblicazioni liturgiche nel proprio laboratorio di stampa.

Lo stemma dell’abbazia si blasona “fasciato d’azzurro e di rosso al raggio di carbonchio d’oro”. si completa con il motto BERNA UT LUCERNA (“Berne come una lucerna [possa diffondere la luce]”), il significato è che la luce della fede si diffonda per il lavoro dei monaci in ogni direzione proprio come i raggi della pietra preziosa del carbonchio.

Dal 2014 l’abbazia ha iniziato la produzione e commercializzazione di una propria linea di birre, su iniziativa del priore Denis Hendrickx, che ha “studiato” la produzione dai confratelli delle altre birrerie brassicole del territorio (la bevanda viene attualmente prodotta dalla Brasserie de l’Abbaye du Val-Dieu). In questo modo è stata recuperata una produzione attestata dal XVI secolo, ma dal 1639 era stata trasferita nella vicina abbazia di Heusden. Nelle intenzioni del 70° abate (dal 2007), don Edward Cortvriendt, la produzione dovrebbe essere trasferita entro le mura del monastero, che attualmente già la commercializza nel proprio negozio.

Tipologie:
– Berne Abdijbier Abt-generaal, una Quadrupel a 10°
– Berne Abt Tripel a 9°
– Berne Norbertijn Blond , tipo “Belgian Ale” a 6°
– Berne Prior Dubbel, a 8°
– Berne Witheren Witbier, bianca a 4,5°